Scuola Toti "Lavori conclusi a fine 2025"

L’assessore alle opere pubbliche Saltarello: "Cantiere sospeso da aprile per consentire l’approvvigionamento di alcuni materiali"

Scuola Toti "Lavori conclusi a fine 2025"

Scuola Toti "Lavori conclusi a fine 2025"

Nuova Toti, l’obiettivo è chiudere i lavori a fine 2025. Ma che succede? Il cantiere è fermo da quattro mesi. I residenti di San Vincenzo si stanno chiedendo ormai da tempo quali sono i problemi. La scuola è un intervento importante, sul quale la precedente amministrazione si era messa in gioco, visto che per San Vincenzo la nuova Toti è sicuramente anche un progetto di riqualificazione della frazione. Secondo il cronoprogramma i lavori dovrebbero finire entro il 2024, quindi se va bene c’è almeno un anno di ritardo. La struttura di cemento armato del plesso è stata completata, la ditta che esegue l’intervento (un costo di quasi tre milioni di euro) è quasi in fondo anche per i tramezzi e nell’impiantistica. La struttura sarà in parte in legno. A maggio la gru è stata portata via dal cantiere. Poi più niente.

"Il cantiere della Scuola Toti – ha detto l’assessore alle opere pubbliche, Salvatore Saltarello – è in sospensione lavori dal mese di aprile per consentire l’approvvigionamento di alcuni materiali che stanno subendo ritardi. Questi mesi di sospensione lavori non sono comunque passati inutilmente, i nostri uffici comunali hanno lavorato per apportare delle modifiche migliorative in risposta anche ad alcune sollecitazioni e richieste dei cittadini di San Vincenzo che abbiamo accolto nei mesi scorsi durante la campagna elettorale. Stiamo provvedendo all’esproprio necessario per ampliare il giardino pubblico e realizzare anche la nuova piazza Vezzosi, una piazza che non era prevista nel progetto iniziale ma che abbiamo deciso di inserire come valore aggiunto allo sviluppo dell’area. Si prevede che i lavori concluderanno a fine 2025".

La nuova Toti sarà su due piani con cinque aule, un atrio d’ingresso che avrà funzione di agorà anche per eventi pubblici, una mensa, pensata per ospitare attività didattiche in base al metodo educativo montessoriano, ovvero "una nuova scuola aperta".

La decisione di aprire una scuola montessoriana, una delle poche presenti nell’area metropolitana è stata condivisa da una comunità locale sempre protagonista e particolarmente attiva per la buona crescita delle nuove generazioni, a partire dalla ormai storica e sempre rinnovata associazione dei genitori, dal mondo della scuola e dalle insegnanti, tutti convinti dell’importanza non solo di salvare la scuola primaria delle colline, ma di farla diventare ancor più un’eccellenza educativa con capacità di attrarre alunni e famiglie in ambito metropolitano.

Fabrizio Morviducci