Elettra Gullè
Cronaca

Scuole a caccia di supplenti. Mancano soprattutto maestre e prof di materie scientifiche. “Molti dicono di no per il caro-affitti”

Gli istituti stanno facendo gli ‘interpelli’ per coprire i ‘buchi’. I dirigenti: “Pochi i laureati in Scienze della formazione primaria”. E la Cgil: “Un surplus di lavoro nelle segreterie sguarnite. Servono più Ata”

Scuola, l’anno è partito. Ma c’è il rebus supplenti

Scuole a caccia di supplenti

Firenze, 2 ottobre 2024 - AAA supplenti cercansi, anche neolaureati. Le scuole fiorentine sono al lavoro per coprire gli ultimi posti rimasti liberi. A mancare sono soprattutto maestre della primaria e, per le superiori, insegnanti di materie scientifiche. Una volta che le graduatorie, comprese quelle dei singoli istituti, sono esaurite, ecco che le scuole prima si rivolgono a quelle più vicine, per vedere se hanno personale che potrebbe coprire anche i loro ‘buchi’, dopodiché devono far partire il nuovo sistemo dell’ “interpello”, che da quest’anno sostituisce le vecchie Mad, le ‘messe a disposizione’. Gli istituti pubblicano gli annunci sui propri siti e li inviano anche all’ufficio scolastico provinciale, che a sua volta li mette online. Si cercano in prima battuta docenti abilitati, è ovvio, ma anche neo-laureati o, addirittura, studenti dal terzo anno in poi di Università. “Abbiamo un paio di cattedre scoperte alla primaria - fa sapere la dirigente del comprensivo Gandhi, Maria Carmela Intrieri -. Si tratta di due posti vuoti di potenziamento. Pertanto, le maestre in classe ci sono, ma invece di fare compresenza si occupano delle sostituzioni. Il problema è che ci sono troppi pochi laureati in Scienze della formazione primaria. Poi, molti docenti che chiamiamo vivono al sud e sono oggettivamente in difficoltà a trovare una sistemazione in una città come Firenze, dove gli affitti sono molto alti”. L’interpello da parte del Gandhi è partito una settimana fa. Pensare che la scuola, per la prima convocazione, aveva inviato ben 600 email. Nessuno però ha manifestato la propria disponibilità. Una parte, senza dubbio, “è già occupata”, ma per molti il ‘no’ deriva dal caro-affitti.

Al comprensivo Verdi, come fa sapere il dirigente Giacomo Forti, mancano due docenti alla primaria. “Stiamo finendo di scorrere le graduatorie degli istituti di zona - aggiunge il preside -. Poi, se avremo risposta, procederemo con un interpello generale. Con le ‘messe a disposizione’ il meccanismo era più semplice, ad ogni modo la situazione che stiamo vivendo non ha nulla di nuovo. Risolviamo con le supplenze interne. Ma è un dato di fatto che i laureati in Scienze della formazione primaria siano insufficienti. I docenti che chiamiamo, il più delle volte, già lavorano. Ma c’è anche chi si trova in difficoltà rispetto all’opzione di stabilirsi per un periodo a Firenze, dove trovare casa è complesso”.

Le secondarie di secondo grado, invece, risentono della carenza di docenti per le materie scientifiche. Un esempio? Al liceo Rodolico è partito un interpello per cercare un supplente di matematica e fisica.

La situazione delle assunzioni di nuovi insegnanti è stata complicata dagli impegni presi dall'Italia con il Pnrr. Il governo Draghi aveva promesso di assumere 70mila maestri e professori entro la fine del 2024 attraverso una serie di concorsi, ma i ritardi burocratici hanno reso impossibile rispettare la scadenza. Per questo, il governo Meloni ha ottenuto una proroga fino al 2026, mantenendo però l'obbligo di assumere tramite concorsi. Il problema è che finora se ne è tenuto solo uno, che tra l’altro è durato molto più del previsto e ha rallentato la formazione delle graduatorie. Così, a settembre, quando è iniziato l'anno scolastico, le scuole non avevano ancora i nomi dei vincitori da assumere. Non potendo chiamare supplenti temporanei per coprire i posti vacanti, molte scuole hanno dovuto per forza di cose ridurre l’orario. Si tratta soprattutto dei comprensivi dell’hinterland fiorentino.

Commenta Emanuele Rossi, segretario provinciale Flc-Cgil: “La necessità di trovare i docenti comporta un enorme lavoro da parte delle segreterie scolastiche, che si somma ai tantissimi adempimenti burocratici previsti. Emerge ancora una volta l’incapacità dell’Usr di comprendere le esigenze delle scuole, che avrebbero bisogno di più personale sia nelle segreterie sia per la sorveglianza dei più piccoli. Riprenderemo la nostra battaglia per chiedere più organico Ata”.