di Elettra Gullè e Sandra Nistri
Sciarpe, giubbotti e guanti non bastavano. Quando ieri mattina sono entrati a scuola c’erano 11 gradi. Una temperatura troppo bassa per seguire le lezioni. Così, al liceo linguistico Pascoli è scattata la protesta, con gli studenti che si sono riuniti in cortile. Tempo poco ed una buona parte è tornata a casa, dopo l’arrivo dei genitori. È da qualche giorno che la caldaia del Pascoli fa le bizze. "E’ andata un’altra volta in blocco - spiega un docente -. Il tecnico è venuto già più volte a controllarla ma evidentemente l’impianto non ce la fa più. Dopo la protesta in cortile, alcuni studenti sono entrati in classe. Ma faceva davvero troppo freddo".
"Io sono andata a riprendere mia figlia ed altre sue amiche - racconta una mamma -. Anche sabato scorso c’erano stati dei problemi. Sembrava poi che il guasto fosse risolto, invece nulla da fare".
"Faceva meno freddo fuori che dentro – accusano alcuni studenti –. E non è possibile avere questo problema da un bel po’ di giorni. La caldaia dovrebbe essere sostituita".
Di diverso avviso la Città Metropolitana. "I tecnici incaricati dalla Città Metropolitana per la verifica del funzionamento dell’impianto di riscaldamento nell’istituto Pascoli stanno lavorando con la ditta che ha fornito le caldaie per l’individuazione del problema, che sembra legato al circuito elettronico di collegamento, e garantire così una temperatura adeguata", fanno sapere da Palazzo Medici Riccardi. La dirigenza tace: nonostante le nostre chiamate, nessuno ha voluto rispondere. Problemi legati alle basse temperature anche in altre scuole. All’IIs Sassetti-Peruzzi venerdì scorso gli studenti sono stati fatti uscire prima. "C’era stato un ritardo nell’accensione per via di un problema di programmazione - spiega il preside, Osvaldo Di Cuffa -. Siccome faceva troppo freddo, gli studenti sono usciti dopo la seconda ora sia nella sede di Firenze che in quella di Scandicci. Ieri era tutto a posto, ma i ragazzi di Scandicci hanno comunque deciso di non entrare. Un’assenza del tutto immotivata".
Riscaldamento che non funziona anche alla scuola Carducci, dove a rimanere al freddo sono bambini piccoli. "Si raccomanda di vestire in maniera adeguata i bambini", fa sapere la scuola, che ha subito allertato l’ufficio tecnico di Palazzo Vecchio affinché venga sistemato l’impianto. Da qualche giorno si bubbola anche alla Montagnola, all’Isolotto, dove ci si riscalda come si può facendo affidamento su delle stufette elettriche.
Temperature glaciali anche nella sede centrale dell’Istituto di Istruzione tecnica e liceale Calamandrei di Sesto Fiorentino per un blocco dell’impianto del riscaldamento. Gli alunni di tutte le 36 classi sono stati rimandati a casa. Il problema non è nuovo: da anni, in inverno, nel plesso sestese, la scuola superiore con il maggior numero di iscritti, si verificano disagi legati al malfunzionamento del riscaldamento. Già venerdì 15 classi non avevano potuto fare lezioni. Ieri, visto l’ennesimo episodio, è scoppiata la protesta e un gruppo di studenti e genitori è stato ricevuto dal dirigente scolastico Francesco Ramalli: "Ho rappresentato la situazione – racconta il preside – e anche il fatto che io stesso, già all’inizio della scuola, ho chiesto più volte alla Città Metropolitana di intervenire per una verifica sugli impianti che non è però avvenuta. In seguito ci sono state molte altre interlocuzioni comprese quelle, ripetute, di questi giorni: la situazione viene monitorata più volte al giorno ma stamani si è verificato un blocco del riscaldamento e non era davvero possibile fare lezione. Dopo l’intervento dei tecnici della Città Metropolitana le temperature sono gradualmente tornate alla normalità e speriamo che da oggi tutto possa funzionare e che le lezioni possano essere regolarmente effettuate".