
Segregati alle case popolari "Gli ascensori sono sempre guasti" Anziani e disabili in trappola
di Gabriele Manfrin
Prigionieri della propria casa. Anziani e disabili, dimenticati dentro un condominio. Intrappolati in un alloggio popolare. C’è chi quando l’ascensore si rompe non può uscire di casa. C’è chi vive agli ultimi piani, e a causa delle difficoltà fisiche le scale non le può fare. Privato del diritto di prendere una boccata d’aria o di portare fuori il cane.
E’ la storia di un condominio di via Pistoiese, alle Piagge. Una delle tante abitazioni popolari dove un semplice guasto rischia di dar vita a una mini crisi umanitaria. Perchè al civico 301 l’ascensore è stato rotto per giorni e il carrello delle scale non esiste. Filippa sta al sesto piano ma è su una carrozzina, Paola è al quarto ma ha avuto un infarto e ha problemi respiratori, Marcella è sola con il cane, ma si sposta con un deambulatore. Per queste persone, l’ascensore è una finestra sul mondo. "Spesso si bloccano – spiega Veronica Sestini mentre ci mostra quelli guasti – Vengono li riparano e poi si rompono. Sono rimasti anche dieci giorni inagibili. Qualcuno è rimasto chiuso dentro".
Tra quelli per cui l’ascensore è fondamentale c’è Filippa Platameno, 53 anni, che nonostante sia in carrozzella vive al sesto piano, dove alle 16 di ieri c’erano 40 gradi a causa del tetto in plexiglass. La donna racconta gli ostacoli di abitare in alto con le sue difficoltà. La sua sedia riesce ad entrare soltanto in uno dei due ascensori, e ieri quello era rotto: "Di fatto da sola non scendo. Se si rompono sono intrappolata – spiega – In uno dei due non ci passo. Ci sentiamo abbandonati. Perché una persona in carrozzina deve vivere al sesto piano?". C’è chi facendo le scale corre un rischio, come Paola Marsili: "Spesso gli ascensori non vanno, ma non posso rimanere reclusa. Prendo le scale, ogni piano mi fermo ad aspettare che il cuore rallenti. Vanno cambiati non riparati". Non poter uscire è un disagio, specialmente con gli animali. Lo sa bene Marcella Meini, dal ’92 nel palazzo, che cammina con un deambulatore e ha un grosso cane: "Se si rompe sono bloccata, le scale non le faccio, ho una lesione alla gamba. Quando non funziona, mi faccio aiutare con il cane. Ma non sempre trovo chi lo porta fuori". Sul posto anche Matteo Chelli consigliere di quartiere di Fdi: "E’una situazione difficile – spiega – E’impensabile che nelle case popolari ci siano persone segregate, la situazione dev’essere risolta".