Torna sul podio della Sala Mehta del Teatro del Maggio Fiorentino Federico Maria Sardelli. Venerdì alle 20 l’eclettico maestro (che è anche compositore, filologo, pittore, vignettista e molto altro) avrà accanto a sé il sopranista Bruno de Sá, attualmente fra i più celebri interpreti al mondo, vincitore di prestigiosi e numerosi premi e concorsi, al suo debutto fiorentino. Il concerto è un viaggio a ritroso nel repertorio musicale "galante" (sinonimo, per l’epoca, di buon gusto) della seconda metà del Settecento, tra pagine scritte per noti castrati dell’epoca, sinfonie preclassiche e vere rarità. Il sipario si apre sulla Sinfonia Op.II n.2 di Johann Anton Filz, dai molteplici richiami a Vivaldi e a Giovanni Battista Sammartini, figura carismatica della tradizione sinfonica milanese. Seguono le arie "Lungi da te", da "Mitridate, re di Ponto", la prima opera seria di Mozart e "Non cercar per ora… La gran vendetta ancora", tratta da "Il Mesenzio, re d’Etruria" di Luigi Cherubini, opera rappresentata per la prima volta a Firenze nel settembre del 1782.
Si prosegue poi con la Sinfonia Wq176 H651 di Carl Philipp Emanuel Bach, quintogenito di Sebastian, clavicembalista alla corte di Federico il Grande di Prussia: una pagina dall’opulenza sonora e dalla solennità ancora legate alla poetica barocca. In chiusura ancora Mozart: "Exultate, jubilate", mottetto scritto nel 1773 per il famoso castrato Venanzio Rauzzini, e la Sinfonia n.39 K.543, che nel catalogo mozartiano precede solo le notissime ultime due: la n. 40 e la n. 41, Jupiter. Tutte scritte nel ‘73, le tre sinfonie, concepite per una serie di concerti per sottoscrizione, a quanto si sa non ebbero mai luogo. I biglietti sono in rapido esaurimento.
Chiara Caselli