Nella vita le due emozioni a cui diamo importanza, ma che per alcuni rappresentano turbamenti dell’animo futili, sono il senso di colpa per ciò che è accaduto e l’inquietudine per ciò che potrebbe accadere. Certe persone non sono capaci di sentirsi in colpa. In altre, la colpa, può originare dalla mancata osservanza di regole etiche, può derivare da aver trasgredito ad un codice morale, può nascere da qualcosa che avremmo dovuto fare e che non abbiamo fatto, dal niente. Talvolta è una emozione complessa frutto del continuo pensare alle vicende del passato, a episodi molto dolorosi che hanno ingessato la nostra vita senza che ce ne potessimo rendere conto. La prima colpa che esige di essere assunta in maniera consapevole è quella che si commette tutte le volte che chiudiamo gli occhi e il cuore nei confronti di ciò che riteniamo ingiusto e offensivo. Come accade per le emozioni negative, il senso di colpa di qualsiasi origine, lasciato inasprire, può essere distruttivo, trasformarsi in rabbia verso se stessi e in aggressività verso gli altri. Infatti quando questa emozione si cronicizza esercita su di noi i suoi forti effetti negativi specie quando cerchiamo di progettare la quotidianità oppure quando siamo alla ricerca di relazioni positive.
In genere le donne sono le peggiori nemiche di se stesse e i loro sensi di colpa sono il principale strumento della tortura che si infliggono. Il senso di colpa tende a tenerle appiccicate al passato, a racchiudere in una prigione la loro esistenza e la loro voglia di crescere. In questa condizione diventa facile aggiungere un po’ di senso di colpa a tutto ciò che può accadere durante la vita quando non si riescono a chiarire situazioni più o meno complesse vissute direttamente. Così i sentimenti negativi proliferano fino talvolta a paralizzarne i pensieri. In queste circostanze il destino diventa il posto sicuro dove nascondere le proprie amarezze per scelte sbagliate. Esiste un valore sano della colpa, quello che ci fa riflettere su chi siamo stati e chi siamo ora. Il passato non si può cambiare, ma le preoccupazioni del presente non devono impedirci di progettare il futuro.