
Lui dice che quei tanti cuccioli e adulti di razza chihuahua e pinscher sono la sua ragione di vita. Tanto più adesso che sta attraversando alcune traversie familiari. Pochi giorni fa però guardie zoofile del nucleo provinciale di Enpa gli hanno sequestrato quei cani, una ventina di esemplari, "tenuti in condizioni "non idonee per farli riprodurre e poi venderli". Intervento con la polizia municipale su delega del pm Christine Von Borries. Chihuahua e pinscher sono cani delicati. E costosi. "Quelli di razza valgono sui 1000 euro l’uno" spiega Marco Bandini, 42 anni, indagato per l’articolo 727 del codice penale che punisce ‘chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze’. Venti circa i cani alla fine sequestrati, alcuni suoi, alcuni di altri proprietari, alcuni di razza, altri meticci. Circa 6-7 sono rimasti a Bandini. Una decina sono stati portati al canile di Prato, altri in uno a Firenze.
"I cani erano nella casa dei miei genitori" continua Bandini. Altri esemplari – secondo quanto riporta il decreto d’ispezione locale e di contestuale sequestro – erano in un campo recintato di via Carrara, all’Argingrosso, mentre nella casa di campagna a Scarperia non ne sono stati trovati. Si parla – per quanto riguarda il campo recintato – di "luogo non idoneo all’allevamento di cani in quanto non permette la separazione tra maschi e femmine e non garantisce il rispetto delle elementari normative veterinarie". E ancora, di segnalazioni di vicini per "l’abbaiare continuo dei cani e per i cattivi odori provenienti dall’abitazione...nella quale non fa entrare nessuno, ufficiali di Pg e veterinario compresi".
Il provvedimento di sequestro nasce da "numerose segnalazioni anche filmate provenienti da due signore, informazioni varie, anche di medici veterinari, il tutto corredato da "verbali di sopralluogo e fascicoli fotografici delle guardie zoofile". Enpa, interpellata, non ha fatto dichiarazioni: "C’è un’inchiesta, noi siamo solo esecutori di un provvedimento". Parrebbe tutto chiaro se non fosse che Bandini adombra un ‘complotto’. Il suo legale, Rossella Giommi ha fatto istanza al tribunale per il riesame del sequestro dei cani: "Il reato formulato non mi pare sia certificato da un veterinario". Bandini inoltre ha integrato una recente denuncia fatta ai Carabinieri Forestali: "Mancano già 4 dei cani sequestrati. Li ho riconosciuti in un post su Fb dove si parla di adozioni. Ma non ci rinuncio facilmente. Dove sono finiti?".
giovanni spano