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Il colosso immobiliare punta anche all’estero
Novantuno residenze per anziani. Sei mila posti letto. Quasi quattro mila dipendenti specializzati. E oltre 200 milioni di euro di investimento previsti entro il 2028 e altrettanti di fatturato registrati nel 2023. Sereni Orizzonti ha pochi competitor in Italia nel mercato delle residenze sanitarie assistenziali per anziani e disabili. Anche grazie alla sua galassia di partecipate. Sono una decina quelle più importanti. Tutte specializzate in una branca di gestione, costruzione o sviluppo immobiliare.
Fondata nel 1996, da Massimo Blasoni e Giorgio Zucchini (attualmente uscito dalla compagine societaria), Sereni Orizzonti è un’azienda partita dal nulla, si legge sul sito. Anno dopo anno il giro di affari si è gonfiato. E nel 2019 la società ha avviato un processo di espansione internazionale, acquisendo in Spagna “La Edad de Oro”, una residenza sociosanitaria situata El Alamo (a 30 chilometri da Madrid) che impiega all’incirca 80 dipendenti e dispone di 111 posti letto per anziani.
Dalle visure camerali risulta che il capitale sociale della società è di oltre 31 milioni di euro. I due soci proprietari, si legge nel documento contabile, sono Michele Blasoni e Teresa Zamboni. Difficile invece calcolare quante società ’minori’ rientrano nella loro orbita. Tra progetti di scissioni e quelli di fusione, i nomi e i codici ateco presenti riempiono ben 65 pagine del tomo amministrativo.
La holding ha anche le idee chiare per il futuro. Nel 2023 Sereni Orizzonti ha lanciato un piano di primi investimenti per circa 200 milioni di euro, che consentirà nei prossimi cinque anni l’apertura di 4mila nuovi posti letto con importanti ricadute occupazionali. Il progetto prevede una pipeline di 20 nuove Rsa, suddivise fra Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Sardegna. Entro il 2028 il piano porterà alla gestione complessivamente di oltre 10mila posti letto.
Non mancano i problemi, però. Basta infatti digitare la ragione sociale della società per trovarsi di fronte a un muro di link dei presunti reati della holding. In particolare per condotte antisindacali o condizioni delle strutture (una aveva i vermi all’interno) Molte accuse, a onor del vero, si sono poi trasformate in processi e successivamente in assoluzioni.
Di ottobre 2024 è invece il monito della Cgil di Massa-Carrara, sulle "condizioni di lavoro all’interno della struttura Sanatrix di Aulla". La commissione Asl preposta "ha dichiarato nero su bianco – dice il sindacato – che in quella struttura non vi è personale a sufficienza per garantire l’assistenza minima che deve essere garantita per legge".
Quanto alle strutture nel fiorentino. Dalla regione Toscana, spiegano che tutte le residenze presenti sono convenzionate. Ovvero, consentono di ridurre il costo della retta che viene pagata dal Servizio Sanitario Nazionale.
P.m.