"Vista l’emergenza e il lockdown dei mesi scorsi, con i danni economici per le aziende e la drastica riduzione dei redditi familiari, ci saremmo aspettati che la Tari, venisse riparametrata rispetto al servizio non erogato. Invece cittadini e aziende si sono trovati, il 30 settembre, a pagare una prima rata Tari 2020 uguale a quella del 2019". A denunciarlo i consiglieri di "Uniti per Signa", Gianni Vinattieri, Chiara Di Bella e Matteo Mannelli. "Una beffa e un’ingiustizia – scrivono - che s’innesta in un contesto che non prevede tariffa puntuale: cittadini e imprese non pagano per quanto rifiuto producono ma sulla base dei componenti del nucleo familiare e sulla superficie delle abitazioni (i primi) e della categoria commerciale e superficie dei plessi produttivi (i secondi)".
Cronaca"Servizi ridotti ma tasse uguali"