Sesto Fiorentino, 14 marzo 2025 – Adesso si contano i danni e si spala acqua e fango dalle case. “Mai visto niente di simile”, dice un abitante di Sesto Fiorentino, dopo l’esondazione del Rimaggio. È successo nella mattina di oggi, 14 marzo. Il torrente Rimaggio è esondato in piazza del Mercato e una parte del centro di Sesto è stata completamente invasa da un fiume di acqua e fango. Nel pomeriggio il torrente è rientrato nei ranghi. I vigili del fuoco e i tecnici del consorzio di Bonifica hanno lavorato con ruspe e camion per contenere il torrente da ulteriori esondazioni. La riparazione con blocchi in cemento è stata completata in serata.

L’esondazione ha provocato l’allagamento della cripta della chiesa di San Martino in piazza della Chiesa dove i soccorritori stanno ancora spalando. Nelle vicinanze, in via Savonarola, è crollato un muretto di 20 metri circa, con i detriti finiti sopra due macchine e un furgoncino.
L'acqua è entrata nelle case e nei negozi della zona, da piazza Vittorio Veneto a via dei Ciompi e via della Tonietta, dove è stato danneggiato lo storico studio di registrazione Parsifal. Anche alcune auto bloccate nei sottopassi, sia in piazza della Chiesa che in via della Querciola, non distante dalla stazione ferroviaria.
I residenti sono al lavoro per ripulire le strade e le case. Ma l’acqua è troppa. Nella stessa situazione i commercianti che cercano di limitare i danni nelle attività. “Siamo pieni di fango – racconta il titolare di un bar del centro di Sesto – in meno di 10 minuti il locale era completamente pieno di acqua”.
Diversi gli interventi dei vigili del fuoco per salvare persone in difficoltà. I pompieri hanno utilizzato anche scale appoggiate alle finestre delle abitazioni per raggiungere i residenti bloccati ai piani alti delle case e metterli in salvo.
Il comune ha invitato i cittadini a non uscire di casa, non mettersi alla guida e spostarsi ai piani alti. Inoltre è stato chiesto di evacuare i piani terreni delle abitazioni vicine a canali e corsi d’acqua. È stata ordinata la sospensione di tutte le attività non essenziali e non differibili.