Nuovo passo avanti per il rinnovo del parco bus del trasporto pubblico. È stata infatti firmata la convenzione tra Comune e Autolinee Toscane con cui l’amministrazione conferisce al gestore d la gestione del pacchetto degli oltre 48 milioni assegnati a Firenze dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Pnrr. È stata la giunta a dare l’ultimo via libera approvando, su proposta dell’assessore alla Mobilità, Stefano Giorgetti, la delibera di approvazione dello schema di convenzione. Saranno 70 i bus elettrici che andranno ad arricchire il parco mezzi di At. "Grazie ai fondi europei continuiamo a investire nella mobilità a impatto zero" sottolinea il sindaco Dario Nardella. "Questi nuovi bus elettrici daranno un contributo significativo alla riduzione dell’inquinamento insieme ad altri interventi dell’amministrazione come lo sviluppo delle piste ciclabili e l’ampliamento della rete tranviaria". "Un passaggio fondamentale" aggiunge l’assessore Giorgetti. "Con questa convenzione potremo rinnovare il parco mezzi programmando la sostituzione dei bus più anziani con i nuovi bus elettrici a tutto vantaggio sia degli utenti che potranno viaggiare sui mezzi più moderni e dotati di maggiori comfort sia della qualità dell’aria con una riduzione importante delle emissioni degli inquinanti come la Co2, il Pm10 e gli ossidi di azoto". I fondi ammontano a 48.411.560 euro. Di questi, 35 milioni destinati all’acquisto di almeno 18 bus entro il 31 dicembre 2024 e un obiettivo complessivo minimo obbligatorio di 68 bus da acquistare e mettere in esercizio entro il 30 giugno 2026. I restanti 13.411.560 euro sono invece finalizzati alla realizzazione delle infrastrutture di supporto per l’alimentazione dei veicoli (spese per la predisposizione degli allacciamenti alla rete di erogazione, luoghi di ricarica e dei relativi apparati e se necessario delle opere di adeguamento dei depositi).
In caso di concessione di ulteriori risorse, l’amministrazione ha chiesto 9,6 milioni di euro con cui acquistare 16 bus aggiuntivi (8 milioni) e intervenire sulle infrastrutture di ricarica (1,6 milioni) sempre entro il 30 giugno 2026. I primi ad essere rottamati saranno i mezzi più inquinanti, vale a dire Euro 3, con l’eventuale finanziamento aggiuntivo potranno essere sostituiti anche alcuni Euro 5 partendo dai più obsoleti.