
Alcide Martinuzzi
Firenze, 13 agosto 2020 - Scacco matto alla crisi. Lui, titolare dell’osteria ‘Brucia tegami’, da un momento all’altro col locale vuoto, senza clienti né turisti. Loro, proprietari dell’albergo Villa Il Padule, alle prese con disdette e prenotazioni a picco. Che fare? Quando arrendersi sembra l’unica via d’uscita, ecco che spunta l’idea: unire le forze e prendere in contropiede l’emergenza economica. Detto, fatto. Per una volta la burocrazia non si mette d’intralcio e il progetto decolla. I risultati sono sorprendenti: 7 assunzioni (in tempi di post Covid se non è un record poco ci manca), affari raddoppiati rispetto al normale e clienti mandati indietro per prenotazioni da tutto esaurito. La vittoria di chi non si è arreso di fronte alle difficoltà.
È pieno lockdown quando Alcide Martinuzzi, titolare dell’osteria ‘Brucia tegami’, si tormenta su come resistere allo scossone del coronavirus. Poi la svolta: "Ero a telefono con amici che affittano appartamenti a Villa Il Padule, bellissima residenza d’epoca a Bagno a Ripoli – racconta Alcide – Loro preoccupatissimi, senza prenotazioni. Io incerto sulla sopravvivenza dell’attività e alle prese con le misurazioni nel locale. Così l’ho buttata lì per scherzo: ’Mi servirebbe il vostro giardino...’. Mi hanno risposto che lo avrei potuto affittare e da lì è nato tutto". E così l’osteria si è trasferita nel giardino della villa. "La mattina andiamo in osteria, prepariamo sughi, contorni e dolci e poi ’traslochiamo’ alla villa dove facciamo una sorta di servizio catering in un luogo da favola. Nella difficoltà, ho tirato fuori il meglio da me stesso e trovato il giardino che non avevo mai avuto".
Il lavoro sta andando così bene che Alcide ha dovuto assumere nuovo personale. "Tra i contratti a chiamata e quelli a tempo determinato per l’estate ho preso 7 persone, lo staff è raddoppiato. A ottobre ovviamente torneremo nella nostra osteria. Ma siamo fieri perché in un momento in cui tanti hanno lavoratori in cassa integrazione noi abbiamo potuto assumere e gettare le basi per un progetto che riproporremo anche il prossimo anno". Sì, perché l’idea funziona. "Abbiamo circa 80 coperti, più del doppio di quelli che potevo fare in osteria – riprende Alcide – Nel weekend è capitato di dover rifiutare prenotazioni perché i posti erano al completo. In un solo mese abbiamo fatto miracoli. Se dicessi che è stato semplice mentirei. La burocrazia è una montagna da scalare, ma piangersi addosso non serve, noi abbiamo tenuto duro e siamo soddisfatti". Un messaggio di speranza per tanti ristoratori. "Come diceva Ayrton Senna ‘Non esiste una curva dove non si possa sorpassare’. E il mio sorpasso è arrivato nella curva più difficile, quando tutto sembrava insuperabile".
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