Dopo il salario minimo, avanti tutta con la settimana corta. Il macro tema del lavoro sembra ormai fungere da collante a rinsaldare il triumvirato dell’opposizione parlamentare Partito Democratico-Alleanza Verdi Sinistra-Movimento 5 Stelle. Tanto che il trio concede il bis con la presentazione di una proposta di legge unitaria sulla settimana corta, in scena in Riva d’Arno ieri sera al circolo Arci di via Maccari all’Isolotto.
"I tempi e le modalità possono cambiare, senza che la produttività diminuisca", ha detto il segretario regionale dei dem Emiliano Fossi. Una tappa propedeutica al "riposizionamento" partitico dopo stagioni nelle quali "eravamo rimasti lontani per tanto, troppo tempo", ammette Fossi. "Le opposizioni insieme - afferma il leader di Sinistra Italiana toscano e assessore al Lavoro a Palazzo Vecchio Dario Danti - dopo la proposta sul salario minimo, fanno un’altra importante proposta per il lavoro, per i diritti e la qualità della vita. La riduzione dell’orario è fondamentale per i tempi di vita. Non ci aspettiamo che il governo Meloni accolga una proposta del genere. Ma questa senz’altro rappresenta una base programmatica per il futuro governo di alternative alle destre che stiamo cominciando a costruire".
Subito, e inevitabilmente, lo spin di serata spira in direzione regionali del prossimo anno in Toscana.
Due, le spigolature politicamente significative. Intanto battezzare come "unitaria" la proposta. Al netto di partiti come Azione e +Europa che a questo giro sono rimasti ai box. Evidente il tentativo del Pd toscano di rafforzare quanto più l’asse alla sua sinistra, strizzando l’occhio a Avs e grillini. Ancor più su terreni fecondi e condivisi come i temi del lavoro. Quanto a ieri sera, è da iscrivere alla lista delle assenze la numero uno pentastellata a queste latitudini, Irene Galletti.
Al suo posto, la consigliera regionale Silvia Noferi. Niente photo opportunity, quindi.
Ma Italia Viva? Tasto dolente, perché non pervenuta. Fossi preferisce vestirsi da diplomatico: "Noi lo diciamo sempre - , sia a livello regionale che a livello nazionale, partiamo non dalle alchimie decise a tavolino, sommando le forze politiche, ma partiamo dalle battaglie, dai contenuti e dalle proposte. E questa è un esempio importante". E da pompiere quando incalzato: "Perché non fare una legge con Italia Viva? In Regione governa una coalizione, non è che mancano provvedimenti comuni". Danti invece dei renziani, proprio non ne vuol sentir parlare: "Crediamo che come serve a livello nazionale un nucleo fondativo dell’alleanza che è Avs, Pd e M5s, anche a livello locale si debba partire da questo nucleo fondativo. Poi naturalmente i contenuti, le persone, saranno le migliori che troveremo. Ma si parte, per quanto ci riguarda, da Pd, Avs e M5s. Questo è il punto di partenza anche per le regionali del 2025"
Francesco Ingardia