OLGA MUGNAINI
Cronaca

’Sex and Solitude’ al neon. Tracey Emin sta arrivando

’Sex and Solitude’. La scritta al neon sulla facciata di Palazzo Strozzi, anticipa l’universo doloroso e profondo dell’artista britannica Tracy...

È già visibile sulla facciata di Palazzo Strozzi il grande neon ’Sex and Solitude’ che accoglierà, a partire dal 16 marzo, i visitatori della mostra Tracey Emin

È già visibile sulla facciata di Palazzo Strozzi il grande neon ’Sex and Solitude’ che accoglierà, a partire dal 16 marzo, i visitatori della mostra Tracey Emin

’Sex and Solitude’. La scritta al neon sulla facciata di Palazzo Strozzi, anticipa l’universo doloroso e profondo dell’artista britannica Tracy Emin, che dal 16 marzo sbarcherà con 60 opere nelle sale di Strozzi.

L’intervento site specifici, con la sua intensa dichiarazione visiva che illumina in un azzurro vivido l’architettura dell’edificio rinascimentale, fa sì che "la scrittura diventi immagine e le parole acquistino una presenza fisica che ne amplifica l’impatto emotivo", ha detto Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo e curatore della mostra di Tracy Emin, che ha per titolo proprio ’Sex and Solitude’.

Da sempre l’artista fa della propria grafia una firma riconoscibile, un tratto distintivo della sua pratica che fonde confessione e affermazione. Le sue opere testuali, dirette ed essenziali, evocano emozioni intime con un’immediatezza che coinvolge visceralmente il pubblico. Emin sfrutta la luce come amplificatore emotivo, trasformando la parola scritta in un segno pulsante.

Tra le artiste britanniche più famose e influenti del panorama contemporaneo, la Emin, spazia dalla pittura al disegno, dai video, alla fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon.

Il titolo ’Sex and Solitude’ fa riferimento a due parole chiave, che attraversano diversi momenti della carriera di Tracey Emin, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Celebre per un approccio diretto e crudo nella sua arte, dà vita a opere in cui momenti intimi e privati si trasformano in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità, la malattia, la solitudine, l’amore.

Olga Mugnaini