OLGA MUGNAINI
Cronaca

’Sex and Solitude’. Diretta e intima. Questa è Tracey Emin

Il suo è un approccio diretto e crudo, che trasforma momenti intimi e privati in metafore esistenziali che riflettono sulla...

Il suo è un approccio diretto e crudo, che trasforma momenti intimi e privati in metafore esistenziali che riflettono sulla...

Il suo è un approccio diretto e crudo, che trasforma momenti intimi e privati in metafore esistenziali che riflettono sulla...

Il suo è un approccio diretto e crudo, che trasforma momenti intimi e privati in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità o la malattia, sulla solitudine o l’amore. Tracey Emin, classe 1963, è un’artista britannica ormai consacrata a livello internazionale, che nel 2024 è stata persino insignita del titolo di ’Dame’ nell’ambito dei premi conferiti in occasione del compleanno del re Carlo, come riconoscimento del suo contributo all’arte. ’Sex and Solitude’ è proprio il titolo della più grande mostra a lei dedicata in Italia, organizzata da Palazzo Strozzi a Firenze, dal 16 marzo al 20 luglio prossimi.

Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione indaga la poliedrica attività di Emin che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon.

Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre sessanta opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera di Tracey Emin, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Molte delle opere sono presentate in Italia per la prima volta, assieme a nuove produzioni, in diversi media, realizzate in occasione dell’esposizione.

Attraverso una ricerca onesta e fortemente autobiografica, Emin traduce esperienze personali in opere intense e potenti, in cui il linguaggio diretto ed esplicito delle sue celebri frasi al neon si unisce alla forte materialità dei suoi dipinti e delle sue sculture. L’artista trae ispirazione dalla propria vita, facendo riferimento a esperienze profondamente intime: dalla sua storia sessuale agli abusi subiti, dall’aborto alle relazioni affettive, fino, più recentemente, al cancro e alle sfide legate alla sua salute.

La Galleria Nazionale dell’Umbria ci accompagna invece alla scoperta dell’ambiente attraverso grandi opere di grandi artisti. ’Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico, Leonardo e Corot’ è il titolo della mostra a cura di Costantino D’Orazio, Veruska Picchiarelli, Carla Scagliosi, in programma dal 15 marzo al 15 giugno, organizzata in occasione dell’ottavo centenario dalla composizione del Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi, tra i primi testi poetici in lingua volgare, ma anche prima manifestazione di un rapporto rinnovato con la Natura, alla quale il Santo dà del ’tu’ per la prima volta, in un ideale ecologico, che ha avuto un’influenza straordinaria sull’arte, a partire dal XIII secolo.

L’esposizione presenta circa ottanta opere, tra dipinti, disegni, incisioni, sculture, volumi a stampa di alcuni tra gli artisti più celebri della storia dell’arte italiana ed europea: Pisanello, Paolo Uccello, Jan van Eyck, Beato Angelico, Piero della Francesca, Vittore Carpaccio, Leonardo da Vinci, Stefano da Verona, Leon Battista Alberti, Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Giambologna, Annibale Carracci, Salvator Rosa, Giambattista Piranesi, Jan Brueghel il Vecchio, Nicolas Poussin, e molti altri, i cui capolavori hanno segnato i momenti di svolta in cui le arti figurative hanno affrontato e rispecchiato nel corso dei secoli il rapporto dell’uomo con la Natura.