Per ora restano dove sono. Servirà prima ricostruire il fattaccio e inviduare i vandali colpevoli che nella notte tra sabato e domenica hanno vergato le mura storiche della Basilica di Santo Spirito con scritte pressoché incomprensibili ("Kawwi mister D7 + Lazon=Dz", con tanto di cancellature e fumettografia di un tizio che impugna qualcosa che somigli a una pistola).
Soltanto a dinamica appurata, sarà possibile procedere alla rimozione e restituire alla basilica delle mura imbiancate a dovere. Ieri il nucleo investigativo dei carabinieri (sezione patrimonio artistico) ha acquisito il materiale necessario al chiarimento dei fatti. E nelle prossime ore passerà al setaccio i filmati delle telecamere di sorveglianza nel perimetro limitrofo alla Basilica.
Sull’atto vandalico il priore padre Giuseppe Pagano si era già espresso in maniere netta su queste colonne: "Di una scritta così grossa sinceramente non ne ho ricordo - aveva detto -. Purtroppo lo hanno fatto un’altra volta. Che dire, le cose qui purtroppo non cambiano mai. Questo sfregio penso sia figlio del ‘dolce far niente’ di certe persone. Se la mattina dovessero alzarsi per andare a lavoro… C’è tanto da lavorare alla base su queste persone che non hanno più rispetto di nulla". Nel frattempo, sulla vicenda, è intervenuta la sindaca Sara Funaro.
Netta e inequivocabile la reprimenda sollevata da Palazzo Vecchio, rispetto a questo fatto increscioso. Aspro tanto il commento quanto la condanna a l’imbrattamento della facciata della Basilica: "Una volta che vengono individuate le persone - ha detto, a margine di un convegno della Cisl -, che siano loro stessi ad andare a ripulire in modo che si rendano conto di quello che hanno fatto. I nostri monumenti, il nostro patrimonio, ma io voglio dire la nostra città tutta, perché quando si va ad imbrattare un muro si fa uno sfregio alla città, e bisogna starci molto attenti, e quando accadono questi episodi la nostra condanna ci deve essere, la nostra attenzione ci deve essere. Oltretutto poi sappiamo benissimo che bisogna andare a intervenire per riportare la bellezza, nei luoghi di bellezza che abbiamo".
Certo è che, rispetto all’accaduto, il priore padre Giuseppe Pagano ha prontamente presentato denuncia alle autorità competenti, e adesso non gli resta che affidarsi al lavoro che gli inquirenti svolgeranno nei prossimi giorni.
Le indagini vertono inevitabilmente sull’accertamento della dinamica tramite il circuito delle telecamere di sorveglianza, nonostante, va detto, la zona ‘battezzata’ dai balordi stavolta riguarda un angolo leggermente più nascosto dalla piazza rispetto a precedenti raid di writer, ubriachi e provocatori.
Giusto nell’estate del 2020, due furono i blitz, peraltro a distanza ravvicinata l’uno dall’altro. "Perché viene permesso tutto questo? Chiedo al prefetto, al questore, al sindaco perché nessuno interviene - la richiesta d’aiuto del Priore in quella circostanza -. Che qualcuno venga a vedere cosa succede qui, dal pomeriggio all’alba. Santo Spirito è un monumento e come tale andrebbe tutelato".