OLGA MUGNAINI
Cronaca

Si apre la nuova sede del Kunst. A Firenze la biblioteca di fotografia per lo studio della storia dell’arte

Inaugurati ieri gli spazi che ampliano l’Istituto Germanico. Al centro gli scatti documentari delle opere

Si apre la nuova sede del Kunst. A Firenze la biblioteca di fotografia per lo studio della storia dell’arte

Inaugurati ieri gli spazi che ampliano l’Istituto Germanico. Al centro gli scatti documentari delle opere

"...Vinca tua guardia i movimenti umani: vedi Beatrice con quanti beati per li miei preghi ti chiudon le mani!”..."

È con la 33° cantica del Paradiso che il Kunsthistorisches Institut in Florenz, conosciuto semplicemente come “Kunst“, ha inaugurato ieri la nuova sede dell’Istituto, che senza lasciare la storica residenza di via Giusti a Firenze, trasferisce parte delle sue attività nella vicina via Gustavo Modena 13.

Dalle finestre dell’edificio, un tempo archivio della Regione Toscana, i cantori dell’associazione Culter hanno così celebrato attraverso Dante quella che comunque è una missione del Kunst, la difesa della conoscenza attraverso “la resistenza culturale“.

E di cultura ce n’è da vendere all’Istituto Germanico, uno dei più antichi e rinomati luoghi di ricerca al mondo dedicati allo studio della storia dell’arte e dell’architettura in una prospettiva globale.

Basterebbero i numeri a raccontare il prestigio di un istituto da cui passano e sono passati i più grandi studiosi d’arte: sono 630.000 le fotografie documentarie sulla storia dell’arte e dell’architettura italiana. Un patrimonio che adesso è custodito in un’infrastruttura all’avanguardia con nuove celle climatiche per la conservazione di negativi fotografici dal 1860 ad oggi. Una nuova sede per oltre 160.000 volumi dedicati alla storia dell’arte, spazi per gruppi di ricerca e molto altro ancora, sul quale sono stati investiti venti milioni di euro, per uno spazio di circa 2.400 metri quadrati.

"Il nuovo edificio del KHI in via Modena è una promessa e un impegno per il futuro – afferma il direttore Gerhard Wolf –: un istituto di ricerca sulla storia dell’arte e dell’architettura inserito in una città del sapere e dell’arte, delle ricche collezioni e presenze di istituzioni fiorentine, nazionali e internazionali. Una costellazione a cui corrispondono gli studi stessi del KHI, che con la sua ricerca storica è consapevole dei problemi di oggi, dalla necessità di un turismo sostenibile agli intrecci tra cura dei monumenti, arte e crisi ecologica".

Il nuovo edificio ospita anche le sezioni dedicate agli artisti italiani nati dopo il 1890 (tra cui un fondo speciale sul Futurismo), alle mostre di artisti contemporanei italiani e l’ampia sezione di storia dell’arte generale. Completa la raccolta la Biblioteca di Fotografia dedicata alla storia e alla teoria della fotografia, che, insieme alla Fototeca, rende via Modena 13 un vero e proprio centro di studio e ricerca sulla storia dell’arte contemporanea e la fotografia.

Ma il Kunst non è solo biblioteca e fototeca. Il terzo piano del nuovo edificio ospita due dei tre gruppi di ricerca attivi al momento al KHI. Il gruppo di ricerca Ethico-Aesthetics of the Visual, diretto dalla storica dell’arte e filosofa Hana Gründler, indaga le relazioni tra arte, visualità ed etica. Alla luce delle questioni socio-politiche più attuali legate al potere delle immagini e del ‘vedere’, i membri del team si pongono l’obiettivo di sviluppare un’eto-estetica del visivo in modo sistematico e sperimentando metodologie diverse in una prospettiva trans-storica.

Nell’ambito del programma di eccellenza “Lise Meitner” della Società Max Planck, il gruppo di ricerca Coded Objects, diretto dall’architetta e storica dell’architettura Anna-Maria Meister, studia come gli oggetti di uso quotidiano vengono ‘programmati’ attraverso il design, esaminando le tracce materiali dei processi che li hanno creati.