
Matteo Marzotto è spesso a Scandicci per curare il recupero del fondo in via Newton
Sbarca a Scandicci Minerva Hub di Matteo Marzotto. L’arrivo di una tra le realtà più innovative nel panorama del distretto del lusso è un segnale in controtendenza per una filiera che si trova con l’acqua alla gola in una crisi che non vuole saperne di finire. La società ha avviato i lavori in un fondo che si trova in via Newton, l’obiettivo è aprire entro l’estate e trasferire in città le attività di questo hub che nella realtà è un player che tiene insieme 25 imprese e si presenta ai grandi gruppi internazionali proponendo il prodotto ‘finito’, ovvero dalla progettazione alla commercializzazione. I risultati sembrano esserci anche in tempi difficili. Minerva Hub è un soggetto che dichiara 230 milioni di euro di ricavi, 1500 clienti, 20 milioni di accessori lavorati l’anno e 1270 occupati diretti, visto che le aziende del perimetro hanno investito un quarto del valore della transazione nella società madre e hanno indietro i benefici delle economie di scale del gruppo.
La produzione si rivolge verso una gamma alta. Il presidente è appunto Matteo Marzotto, con l’amministratore delegato Alessandro Corsi è spesso a Scandicci per curare il recupero della struttura in modo da essere pronti e competitivi fin da subito. Per il distretto cittadino è un arrivo importante, Minerva Hub rappresenta il primo gruppo italiano per dimensione e capacità produttiva al servizio della creatività e della manifattura del lusso. Il gruppo abbraccia un’inedita gamma di competenze perché unisce il saper fare delle migliori aziende di settore nelle diverse filiere, con un forte impegno economico, tecnico, creativo e produttivo, di responsabilità sociale e ambientale.
Una boccata d’ossigeno, l’arrivo di nuove realtà nel territorio mentre le imprese già presenti si guardano intorno con preoccupazione. Solo di cassa integrazione nell’area fiorentina nel periodo gennaio-agosto 2024 sono state registrate 169 aziende (+138%), con 1.615 dipendenti (+170%), per un totale di soldi spesi arrivato a 3.071.885 euro (+206). A Scandicci nello stesso periodo le cose sono andate perfino peggio: ben 42 aziende (+180%), 427 dipendenti (+205) e 600-253 euro (+204%). L’ultimo trimestre ’24 è stato ancora peggiore; gli operatori non hanno ‘vibrazioni positive’ neanche per il primo trimestre del 2025. Ogni nuovo contributo in termini di presenza e soprattutto di innovazione è il benvenuto per favorire la ripartenza e ridefinire i modelli produttivi.