MARCO
Cronaca

"Sì, ho pedinato mia moglie. E l’ho vista insieme a un altro"

Prosegue il racconto da incubo davanti al magistrato. La banalità del male dell’orrore del femminicidio

Vichi

Che lei sappia, sua moglie aveva chiesto il divorzio perché aveva qualcun altro?” “Lei mi aveva giurato di no.” “Mentre la pedinava, l’ha mai vista con un altro uomo?” “Sì... Proprio quella sera...” “E come si è sentito?” “Io... Mi scusi, non so trovare le parole...” Era stato come se... Il vuoto... Come cadere nel vuoto... Anzi, era peggio di così... Era come se fosse stato spinto nel vuoto dalle stesse mani che prima, invece... Vederla camminare a braccetto con quel... Avevano l’aria di divertirsi un mondo... Lui si sentiva morire, e loro intanto... Cercava di immaginare cosa si stessero dicendo, cosa avessero da dirsi... A un certo punto aveva dovuto fermarsi, non respirava bene, gli si piegavano le ginocchia... Era andato a sedersi su una panchina, come un vecchio abbandonato... Non poteva essere... Non aveva senso... Lei era sua... Nessuno poteva conoscerla come la conosceva lui... Non era possibile... Forse era solo un brutto momento... Presto lei sarebbe tornata... Chi era quell’essere ignobile che sua moglie si portava dietro per le strade? Gli avrebbe fracassato volentieri la testa, a quel porco... “Quando l’ha vista con quell’uomo, ha sentito di odiarla?” “Perché mi fa tutte queste domande?” “Lei rischia l’ergastolo, lo sa?” “Non m’importa.” “Non le importa nulla di quello che ha commesso?” “Non ho detto questo...” “Però l’ha fatto.” “Non era lei... Non era più lei...” Quando l’aveva vista insieme a quell’uomo... L’odio non c’entrava nulla... L’odio sarebbe stato semplice da capire... Si era sentito come quella volta che... Quanti anni aveva? Forse quattro anni, o forse anche meno... Una mattina era stato talmente bizzoso che la mamma per punizione lo aveva chiuso a chiave nel bagno... Lui chiamava, piangeva, ma la mamma non gli aveva aperto... Lo aveva lasciato chiuso là dentro per mille anni e si era messa a parlare al telefono con un’amica... La sentiva ridere e scherzare... Era stata una delusione infinita, insopportabile... Alla fine lui si era sdraiato per terra e aveva sperato di morire, così la mamma si sarebbe disperata e per tutta la vita avrebbe pensato che era colpa sua se lui era morto... Mentre lei rideva e si divertiva, lui era morto... Così avrebbe imparato che non si abbandona un figlio... Ma come era bello, invece, quando la mamma lo teneva sulle ginocchia e lo abbracciava, raccontandogli una storia paurosa all’orecchio o cantandogli una canzone... “Mi sente?” “Come dice? Mi scusi... Mi ero distratto...” “Non mi sembra il momento giusto per distrarsi.” “No… mi scusi…” “Le ho fatto una domanda.” 3 “Quale?” “Quando è entrato in casa di sua moglie...” “Era la nostra casa, era anche la mia casa.” “Qui non si tratta di proprietà. Il giudice aveva stabilito delle regole, esistono delle leggi.” “Sì...” “Le ripeto la domanda: quando è entrato in casa di sua moglie, aveva già in mente di fare quello che ha fatto?” “No... Volevo solo parlare... Chiederle come fosse possibile che lei...” Si era immaginato che lei lo ascoltasse, che lo facesse parlare... E poi sarebbero tornati insieme... E quel tipo che aveva visto insieme a lei non contava nulla, non aveva alcun peso nella loro vita... Una macchia da cancellare... Una macchiolina piccola piccola, qualche bacio dato per rabbia, nella confusione... Ma adesso sarebbe tornato tutto come prima, meglio di prima... Lei non poteva essere di nessun altro... Tutto il mondo avrebbe saputo che lei era ancora la sua donna... Che lui era ancora un uomo... E invece... Lei si era arrabbiata, aveva gridato... Lui quello poteva accettarlo, prima o poi sarebbe riuscito a farsi ascoltare... Ma lei... Ma lei all’improvviso gli aveva riso in faccia, si era messa a dire cose orribili... Perché non la smetteva? Come poteva trattarlo in quel modo? Ma soprattutto... “Come poteva vivere senza di me? Non era nulla, senza di me....” “È così che la pensa?” “Senza di me si sarebbe sentita perduta, ma era confusa e non se ne rendeva conto…” “Questa è la sua idea?” “Non era possibile che vivesse senza di me… Aveva bisogno di essere difesa, come tutte le donne…” “Davvero lei crede a quello che sta dicendo?” “Senza di me, lei… In questo mondo così brutto… Non poteva, non poteva… Senza di me non poteva stare…” “È per questo che l’ha uccisa?”

2-fine