Mauro Ripi era partito dal Mugello oltre 30 anni fa per costruire la sua vita in Norvegia, a Oslo. Ma qui sono rimaste le sue radici: la sorella, i fratelli e l’anziana madre. Così, quando lo scorso sabato ha avuto un incidente mortale mentre praticava parapendio in Messico, il lutto ha colpito fortemente anche il Mugello, che ha perso uno dei suoi figli. La vita di Mauro, 56enne originario di Polcanto, frazione di Borgo San Lorenzo, si è spezzata nel corso di un fatale volo nella Valle de Bravo, in Messico.
La notizia arriva dalla sorella Barbara, che ora abita a Scarperia dove risiede anche la madre. "Siamo quattro fratelli – spiega – Barbara, Marco, Mauro e Stefano. Siamo cresciuti a Polcanto, dove ancora oggi Mauro aveva tanti amici nonostante sia partito all’età di 24 anni".
Mauro, racconta ancora la sorella, aveva una grande passione per il parapendio, che praticava ogni volta che poteva. Le autorità messicane hanno avviato indagini su quanto accaduto, ma secondo quanto si apprende sarebbe stata una folata di vento improvvisa a farlo sbattere contro le rocce, senza dargli il tempo di aprire il paracadute. La salma si trova in Messico e solo al termine degli accertamenti potrà fare rientro in Norvegia, dove l’aspettano la moglie Ann Cathrin e la figlia Tatjana. I funerali saranno celebrati ad Olso. Sui fatti è intervenuta anche la "Norwegian Air Sports Association", che sul proprio sito web ha scritto "Sfortunatamente, si è verificato un tragico incidente a uno dei nostri membri. Stiamo lavorando per costituire una commissione d’inchiesta che possa indagare sull’incidente, e abbiamo iniziato il lavoro di raccolta dei dati", riferisce l’associazione.
Mauro era impiegato nell’azienda Amatec di Oslo, dove si occupava di assistenza alle macchine da cucire industriali, utilizzate anche dal reparto costumi del Teatro dell’Opera di Oslo. I colleghi lo ricordano come una persona meravigliosa con una competenza speciale. La natura e il volo in parapendio erano le sue passioni, insieme a un forte legame con la sua famiglia. Si era sposato per la seconda volta il 14 settembre con la sua compagna, e aveva voluto festeggiare il suo matrimonio nella sua amata Toscana. Il fratello Marco lo ricorda con parole commosse e sentite, definendolo "Il nostro fratello coraggioso", che "si è fatto una famiglia da giovanissimo" e che "ha avuto il coraggio di andare a vivere in un’altra nazione per una vita migliore". Ancora: "Hai voluto vedere il mondo da ogni prospettiva. Hai vissuto a 300 all’ora come fanno gli eroi. Vorrei che gli amici ti ricordassero così. Non posso fare altro in questo silenzio assordante. Posso guardare il cielo sopra le nuvole e aspettare".