Toscana, 8 gennaio 2016 - Neve e pioggia cadute in questi giorni sono una manna contro la siccità. Ma potrebbero non bastare. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati di Ucea nell'analizzare l'arrivo dell'ondata di maltempo. Il 2015, si osserva, è stato l'anno più caldo degli ultimi 10 e c'è stato un meno 13,9% di pioggia (728 mm), dato più basso dal 2012.
A preoccupare ora gli agricoltori c'è poi il brusco abbassamento delle temperature di gennaio e febbraio, col rischio gelate. La neve è arrivata giusto in tempo per la Befana. Le scarse piogge di novembre (-76,7%) e dicembre (-88,2%) avevano fatto temere il peggio per gli agricoltori che possono tirare un primo sospiro di sollievo.
"Queste piogge - spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - e specie la neve rimettono la stagione sul binario giusto dopo un autunno anomalo ma non ci allontanano ancora dagli effetti della siccità. Ha piovuto ancora molto poco rispetto e il livello di laghi e torrenti è molto basso: neve e pioggia di questi mesi servono a rifornire gli invasi dell'acqua di cui avremo bisogno in estate".
Nel 2015, si osserva, le temperature minime medie hanno sfiorato i 10 gradi, 1,7 in più rispetto alla media climatica e le massime hanno toccato i 18,7 gradi, + 1,1. Un immediato effetto il 'risvegliò fuori programma di alcune colture come gli alberi da frutto. A preoccupare ora il brusco abbassamento delle temperature a gennaio e febbraio, mesi più freddi, che avrebbe un effetto "devastante" sulle colture.
Per non creare problemi la colonnina di mercurio deve scendere lentamente senza restare a lungo sotto zero mentre le precipitazioni non devono essere violente.