REDAZIONE FIRENZE

Sicure solo se emancipate Donne "Libere di vivere"

Alla biblioteca delle Oblate fa tappa il tuor della Global Thinking Fundation. Oggi il workshop contro la violenza con Nathalie Berger e Donatella Conzatti

Il contrasto alla violenza di genere e al cyberbullismo passa dalla conoscenza e dalla competenza economica, finanziaria e digitale. Il progetto della Global Thinking Fundation "Libere di… vivere" arriva a Firenze, seconda tappa dopo quella parigina di un tour di 14 appuntamenti in tutta Italia per parlare di cybersecurity come risposta alla violenza contro donne e ragazzi. Da ieri per tre giorni l‘Altana della biblioteca delle Oblate ospita una mostra-rassegna sull’inclusione, aperta a tutti, in particolare alle scolaresche, con graphic novel originali sulle disuguaglianze di genere, illustrazioni inedite sulla violenza economica e la rappresentazione di 5 eroine del fumetto e degli ideali del femminismo anche con animazione digitale in 3D. Oggi pomeriggio nella sala Campana delle Oblate ci sarà poi il workshop "Società digitale, fiducia e cybersecuity" alla presenza, tra gli altri, di Nathalie Berger della commissione europea, Donatella Conzatti della commissione di inchiesta sul femminicidio e altri rappresentanti di associazioni internazionali impegnate contro la violenza. Modera la direttrice della Nazione Agnese Pini. "La Global Thinking Fundation da sei anni, con due sedi in Italia, una a Parigi, numerosi sportelli di cui uno virtuale h24, stakeholders e volontari - spiega la presidente Claudia Segre -, si occupa di prevenzione dell’abuso economico e finanziario. Libere di vivere è il progetto culturale per l’inclusione sociale: una maggiore consapevolezza e azioni fattive permettono di prevenire la violenza economica contrastando l’isolamento nato dall’essere espropriate del proprio status socioeconomico. Spesso avviene per sudditanza economica in famiglia o la condivisione dei redditi col coniuge che può usufruirne a piacimento e anche in modo sconsiderato. Venire private dei frutti del proprio lavoro o non ricevere adeguato riconoscimento, significa perdere la libertà e l’identità sociale e individuale". Tacito consenso per amore, insicurezza, scarsa educazione o ricerca del quieto vivere vengono avallati dalle istituzioni, per le quali queste procedure sono solo in pochissimi casi illegali, e dal silenzio della società e dai mezzi di comunicazione che danno risalto ad altri tipi di conflitti domestici. Iscrizioni su www.liberedivivere.comtappe.

Manuela Plastina