di Pier Francesco Nesti
Due milioni e 200mila euro: una cifra mai scritta a bilancio e che il Comune di Campi Bisenzio ha voluto investire in servizi della Società della Salute. E quando si parla di sicurezza, alla luce soprattutto del recente omicidio di Maati Moubakir, lasciano intendere il lavoro intrapreso in prospettiva dall’amministrazione. Ne abbiamo parlato con l’assessore al sociale Lorenzo Ballerini.
C’è anche dell’altro giusto?
"Ci sono 100mila euro di progetti sociali gestiti direttamente dal Comune, 75mila dei quali proprio per la prevenzione. E oltre 10mila euro di progetti finanziati fra cui uno specifico per il contrasto all’emarginazione sociale per adolescenti e la sensibilizzazione in tema di dipendenze e prevenzione di comportamenti a rischio. Nel 2025, tuttavia, è nostra intenzione rafforzare e aumentare i servizi".
Domenica è stato il giorno del ricordo, con il minuto di silenzio voluto dal Comune per ricordare Maati Moubakir...
"È stato un momento importante, anche se simbolico, per rendere omaggio a Maati, ma ha significato anche farsi carico di una responsabilità che deve essere collettiva. Perché nessuno di noi vuole rassegnarsi alla violenza, anzi, ma continuare a pensare e a sperare in un mondo migliore".
Quando parla di servizi da rafforzare a cosa si riferisce?
"Dobbiamo lavorare su tre direttrici, facendo attenzione a non scivolare su una di queste, la più semplice, quella della maggiore sicurezza e del maggior controllo, comunque necessario. E dobbiamo farlo in rete con scuola e cultura, oltre a investire risorse nelle politiche sociali".
Che problemi ci sono a Campi con immigrati di seconda generazione?
"Le difficoltà, aggravate anche dalle condizioni socio–economiche generali, rappresentano una sfida che supera il livello locale. Grazie alla collaborazione con le associazioni del territorio, abbiamo avviato da mesi un tavolo di confronto, volto a rispondere in modo coordinato ai nuovi bisogni che emergono".
Quanti giovani seguono i servizi sociali?
"I percorsi di tutela e inclusione attivi sono sull’ordine delle centinaia. Le persone in carico al Ssp seguono un percorso e vengono accompagnate da un’equipe professionale formata e in continuo aggiornamento".