REDAZIONE FIRENZE

Sicurezza, polveriera minimarket: "Serve un’ordinanza come a Firenze"

La proposta civica: "Chiusi alle 21". Il vicesindaco: "Non siamo una metropoli. Investiamo su controlli"

Il gruppo civico chiede la chiusura dei minimarket prima delle 21

Il gruppo civico chiede la chiusura dei minimarket prima delle 21

"Anche a Scandicci chiudiamo i minimarket alle 21 per ragioni di sicurezza". Il capogruppo di Scandicci Civica Giovanni Bellosi propone di copiare l’esempio della vicina Firenze. "Anche da noi – sottolinea – sta prendendo campo il fenomeno dei "minimarket etnic".

Nella zona centrale della città ce ne sono almeno 5. Purtroppo in alcuni è già visibile un viavai di giovanissimi di varie età". Secondo Bellosi, ne approfittano per acquistare alcol che in altri locali aperti fino a tarda notte non viene somministrato.

"Qualche sera fa –dice il consigliere – c’è stata una rissa in piazza della Resistenza e sono volate bottiglie di vetro. Considerato che i bar di zona non ne vendono, questi giovani se le sono procurate in altro modo". Nulla contro le libere attività, sottolinea Bellosi, "ma la distribuzione incontrollata di alcol in bottiglia è un problema serio e le regole devono valere per tutti". Proporrà dunque al Pd di imitare i colleghi fiorentini imponendo un orario di chiusura. Ma sarebbe solo un palliativo, una presa di tempo per trovare una soluzione permanente: "I 120 giorni che la sindaca Sara Funaro ha potuto prevedere nella sua ordinanza sono pochi: servirà uno strumento definitivo se non sugli orari, almeno di divieto di vendita di alcune categorie merceologiche". Per il vicesindaco con delega al sociale Yuna Kashi Zadeh, "l’ordinanza emessa dalla sindaca di Palazzo Vecchio segue un iter preciso, su richiesta del prefetto a seguito di incontri del comitato dell’ordine e la sicurezza. È relativa a una complessità importante che a Scandicci non esiste".

Sul territorio locale "da tempo pianifichiamo controlli in collaborazione con carabinieri e l municipale". Ma al di là della repressione, "dobbiamo lavorare sulla prevenzione, sulla sicurezza e sul disagio giovanile. Con le scuole e le realtà del territorio, attraverso il tavolo di inclusione avviato qualche mese fa e avviando una progettualità che coinvolge anche gli educatori di strada, dobbiamo comunicare con i giovani e prevenire il disagio". Alle ordinanze anti alcol firmate per i grandi eventi pubblici, "dobbiamo puntare sulla prevenzione di certi fenomeni. La chiusura alle 21 non è una decisione del Comune, che invece lavora sulla sicurezza e per i giovani".