
Il sindaco Francesco Pignotti spinge per il progetto di riappropriazioni di spazi pubblici grazie alle attività dei cittadini
di Manuela PlastinaLa Regione ha assegnato 1.752.887 euro a 39 Comuni di nove province della Toscana come finanziamento per i progetti da loro presentati in materia di sicurezza urbana. Cofinanziato dal Programma regionale del Fondo sociale europeo plus 2021-2027 nell’ambito di Giovanisì, ha premiato anche il territorio di Firenze a cui è destinato oltre mezzo milione di euro. A Bagno a Ripoli va un contributo di 15mila euro sui 35mila necessari per il progetto ’Prati di benessere. Welfare urban field’.
Prevede di animare piazze, parchi, giardini in luoghi meno frequentati con attività aperte alla cittadinanza, sessioni collettive di sport completamente gratuite per i cittadini, ma che permettono di popolare in maniera sana e benefica il luogo pubblico. Gli scenari saranno i giardini e le piazze dei tre centri abitati principali, quindi a partire dai Ponti di Bagno a Ripoli, i giardini della Resistenza ad Antella e il parco urbano di Grassina, ma - promette l’amministrazione - anche le altre frazioni saranno coinvolte, partendo per esempio da Sorgane, Croce, Villamagna. L’elenco dei luoghi è in corso di definizione, ma i primi corsi si svolgeranno già a partire da aprile.
"Un luogo vissuto è un luogo sicuro. Un’area non utilizzata dai cittadini può diventare una zona d’ombra, terreno fertile per vandali e microcriminalità – dice il sindaco Francesco Pignotti commentando la vittoria del bando -. Il progetto di sicurezza urbana "Prati di benessere – Welfare urban field", pensato già nel programma di mandato, parte da questa convinzione e promuove la riappropriazione di spazi pubblici con la partecipazione attiva dei cittadini attraverso attività sportive gratuite". Dal circo allo yoga, dalla ginnastica dolce alla boxe, sono già molte le realtà che hanno aderito al progetto, per un’offerta eterogenea per tutte le fasce d’età. Ci saranno poi, con la bella stagione, anche tante iniziative serali.
"Viviamo sempre di più gli spazi pubblici, che pieni di persone e illuminati diventano da soli un deterrente per i comportamenti scorretti, un contrasto alla percezione di insicurezza senza dover ricorrere a forme coattive di controllo" conclude Pignotti.