Si chiama "Sigillo della pace" il premio che è stato consegnato ieri, al cinema La Compagnia, all’attrice e regista francese di origine maliana Aissa Maiga. Una donna bellissima, che ha lavorato anche nel cinema italiano, nel film "Bianco e nero" diretto da Cristina Comencini. Ma soprattutto una donna di grande talento e coraggio, che non ha dimenticato i problemi del continente nel quale sono le sue radici. E che, nel documentario "Marcher sur l’eau", camminare sull’acqua, racconta il problema drammatico dell’approvvigionamento idrico nei villaggi africani.
È una bella notizia, questa del premio all’attrice e regista Aissa Maiga, anche perché segna il ritorno sulla scena fiorentina di uno dei festival cinematografici più longevi e importanti della città: gli Incontri internazionali di cinema e donne. Da più di quarant’anni, questo festival – diretto da due donne, Paola Paoli e Maresa d’Arcangelo – porta a Firenze il lavoro delle più interessanti registe donne provenienti da ogni angolo del mondo. Insieme ad Aissa Maiga è stata premiata la regista polacca Agnieszka Holland, che ha diretto un film che esplora una delle grandi ferite, nella storia d fra Ucraina e Russia: l’Holodomor, ovvero la confisca forzata dei raccolti ai contadini ucraini, provocando centinaia di migliaia di morti. Una carestia inflitta artificialmente dalla folle pianificazione dell’allora Unione sovietica. Il film, che in Italia è intitolato "L’ombra di Stalin", lo trovate su Prime.
Giovanni Bogani