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Meglio dire "signora" o "signorina"? La Crusca scioglie il dubbio

Lo studio su quale sia il termine più corretto con cui appellare donne sposate e non sposate

L'Accademia della Crusca

L'Accademia della Crusca

Firenze, 18 gennaio 2018 - E meglio rivolgersi a una donna usando l'appellativo di "signora" o "signorina"? Un tema abbastanza dibattuto, visto che i tempi moderni rimescolano un po' le carte. La vecchia regola di rivolgersi con l'appellativo di "signorina" alle donne non sposate è stata in qualche modo messa da parte dalle tante unioni nate fuori dal matrimonio.

La Crusca ha analizzato la situazione e dato la sua risposta: meglio usare l'appellativo di "signora". Lo dice il professor Paolo D'Achille in un articolo pubblicato sul sito della Crusca stessa. Il termine "signorina" compare fin dal 1500, ma è solo dalla seconda parte del 1800 che viene utilizzato per indicare una donna non sposata.

Oggi, i due termini sono un po' finiti nel dimenticatoio. La maggior diffusione del "tu" ha messo in soffitta diversi termini. Che comunque sono usati, se non altro per una forma di rispetto ("E' passata una signora" è certamente più elegante che dire "E' passata una donna"). Oggi, nota D'Achille, il termine "signorina" va lentamente scomparendo.

Per molti è un termine sessista, anche se, "non è mai stata approvata in Italia una legge che abbia abolito il termine 'signorina', c'è stato solo un progetto nel 1982". Oggi, appellare con "signorina" una donna che abbia effettivamente i requisiti per essere chiamata tale viene accolto in maniera diversa. C'è chi, appellata come "signora", corregge in "signorina" perché non sposata.

Così come chi, sentendosi chiamare "signora", si offende perché si sente quasi dare della vecchia. "Signora" è dunque preferibile, conclude la Crusca. Nel caso di una signora molto giovane, in contesti informali la si può chiamare con il "tu", mentre in contesti più formali "si può chiedere il nome, con la dovuta cortesia".