
L'assemblea a Pontassieve
Pontassieve, 22 marzo 2025 - FLC Cgil e Gilda lanciano l’allarme: il Cpia 2 Miriam Makeba, ossia il Centro provinciale istruzione adulti della provincia di Firenze, “sta perdendo consenso e adesioni, mettendo a rischio la sua missione”, ossia garantire a giovani e adulti privi di qualunque titolo di studio almeno il conseguimento della terza media e l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Ha inoltre lo scopo di garantire ai migranti – anche grazie alla collaborazione con i centri di accoglienza - il raggiungimento di una sufficiente conoscenza della lingua italiana necessario per il rilascio del permesso di soggiorno o per la richiesta della cittadinanza. Un polo di eccellenza contro la dispersione scolastica che però solo questo anno scolastico ha ridotto di un terzo le iscrizioni, che lo scorso anno avevano raggiunto quota 1350 nelle sedi presenti in 8 Comuni, tra il Chianti e il Valdarno, la Valdisieve e il Mugello.
In un’assemblea a Pontassieve, alla presenza dei rappresentanti dei Comuni che accolgono le sedi e delle associazioni che si occupano di accoglienza, una sessantina di lavoratori sostenuti dai due sindacati hanno segnalato che le cose sarebbero peggiorate da quando è cambiata la dirigenza scolastica, con decisioni in controtendenza rispetto al passato e che rendono meno appetibile la frequenza delle lezioni. Tra gli esempi riportati dai sindacati, ci sarebbe “il mancato ascolto del personale che ormai da anni conosce bene le esigenze specifiche degli studenti, la chiusura delle iscrizioni ai corsi anticipata rispetto al passato, la mancanza di una comunicazione chiara nei confronti dell’utenza, accompagnata da una mancanza di chiare indicazioni operative al personale, informazioni parziali e/o contraddittorie sugli orari dei corsi, ancora più difficili da capire per persone analfabete, non italofone e studenti-lavoratori”.
Sotto accusa anche “una rigidità immotivata nel riconoscere ad alcuni studenti la validità dei percorsi formativi svolti ai fini della prosecuzione degli studi oppure del buon esito delle richieste d’asilo”. Il drastico calo degli studenti, dicono i lavoratori assistiti dai sindacati, sono motivo di sconforto per chi ha lavorato tanto per portare questa scuola all’eccellenza.
Nella seconda parte dell’incontro è arrivata anche la dirigente scolastica: ha chiesto di intervenire per fornire alcune precisazioni, dichiarandosi disponibile a qualsiasi confronto con tutti i comuni e i soggetti interessati.
Le organizzazioni sindacali chiedono dunque agli enti locali di avviare al più presto questo confronto a più voci, “così che quanto prima il CPIA2 torni a essere un punto di riferimento imprescindibile nella lotta alla dispersione scolastica, nella promozione delle fasce più deboli della popolazione e nel dare risposta ai bisogni dalle richieste del territorio”.