REDAZIONE FIRENZE

Ucraina, il sindaco di Kiev: "Ormai i cadaveri si contano a peso"

L'intervento di Vitali Klitschko in collegamento con il consiglio comunale di Firenze. "Italiani, fernmate gli accordi commercisali con la Russia"

Il sindaco diu Kiev, Vitali Klitschko

Il sindaco diu Kiev, Vitali Klitschko

Firenze, 28 marzo 2022 - "Non abbiamo il numero esatto di quanti morti ci sono, non possiamo raggiungere determinati luoghi in queste città. Secondo le ultime stime si tratta di migliaia di persone o addirittura decine di migliaia di persone. Per le possiamo osservare un gran numero di cadaveri. Sono notizie molto scioccanti anche per me. Negli ultimi giorni circa 70 tonnellate di cadaveri sono stati trasferiti e portati in Russia".

Lo ha detto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, intervenuto in videoconferenza in Consiglio comunale a Firenze. "Mi sono sempre chiesto perché il conto avviene sui cadaveri, sulle persone morte - ha aggiunto -. La risposta è stata molto cruda, perché si tratta non di cadaveri interi: per questo motivo oggi non contiamo il numero dei defunti ma il peso dei cadaveri. È terribile quando incontriamo un bambino e ci sentiamo dire dove sono la mamma e la papà, e il bambino non ha ancora preso la consapevolezza che i genitori non ci sono più. È terribile vedere i cadaveri delle persone che bruciano sotto gli edifici distrutti"

"Voglio rilanciare un messaggio nei confronti di tutti gli italiani. È' necessario che interrompiate gli accordi economici e commerciali con le compagnie e aziende russe. I soldi che i russi ricevono in questo momento, che arrivano grazie agli accordi economici, non vengono investiti nell'economia nazionale ma nelle armi. Ogni euro, ogni centesimo che arriva dalla Ue in Russia, questi soldi sono macchiati di sangue".

"La città di Mariupol nella quale vivevano 3 milioni di persone, non esiste più - ha aggiunto Klitschko - Il sindaco di Mariupol mi ha detto che oltre 80% degli edifici della città è andato distrutto. Anche nella città di Kharkiv oltre 1100 edifici sono stati distrutti. Anche il sindaco di Chernihiv mi ha confermato che la metà della città è stata distrutta. Anche le città intorno a Kiev, quali Gostomel, Borodjanka e Iripin, come sono state distrutte, non esistono più".

Secondo Klitschko "non stupisce che la città di Kiev doveva essere uno degli obiettivi principali dell'esercito delle truppe russe, la cattura della capitale - ha aggiunto -. A Kiev 82 edifici su più piani sono stati distrutti nella capitale, questo ha causato la morte di oltre 100 individui, di questi 4 bambini. Sono 16 i bambini che si trovano attualmente negli ospedali della città. Oltre 300 adulti hanno riportato dei traumi in seguito ai bombardamenti. Non riusciamo attualmente ad identificare oltre 20 cadaveri. Secondo me questa guerra non ha un senso".

Siamo consapevoli che i grandi progetti russi non si fermeranno all'Ucraina. La ricostruzione del vecchio impero russo può riguardare anche altri Stati come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria». Lo ha detto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, in video col Consiglio comunale di Firenze. «Vorrei ringraziare di cuore ogni singolo italiano, so che una gran parte di profughi ucraini si trova in Italia - ha affermato Klitschko che nel suo intervento ha sempre evitato di citare il nome di Vladimir Putin -. Voglio ringraziare per il supporto, gli aiuti economici, politici, umanitari. Oggi vediamo che voi siete veramente i nostri amici. Le sanzioni che sono state adottate rappresentano uno strumento efficace, l'obiettivo è spingere la popolazione russa a dichiarare che la politica del loro Paese deve cambiare: non sappiamo quanto potrà protrarsi questa guerra, dipende dalle decisioni di un'unica persona, che si trova ora a Mosca, dipende da quella persona che ha dato inizio a questa guerra. Il popolo russo deve dire no a questa guerra». «Le immagini che ci giungono dall'Ucraina in questo momento - ha concluso - sono la testimonianza di questa distruzione. Ho visto che molti politici cercano di adottare una linea neutrale: da una parte questi politici condannano la guerra e dichiarano di essere dalla parte dell'Ucraina, ma dall'altro lato continuano con gli accordi economici e commerciali con la Russia».