REDAZIONE FIRENZE

Sinfonie suggestive al Maggio. Giulio Prandi sale sul podio

Dal maestro Zingarelli a uno dei capolavori più significativi di Mozart, stasera alle 20 e in differita su Rai Radio3

Il direttore d’orchestra Giulio Prandi

Il direttore d’orchestra Giulio Prandi

La musica delle sfere che dà ordine all’universo, sosteneva Pitagora, è regolata da leggi matematiche armoniche. Ritmo, proporzioni, simmetrie e geometrie sono solo alcuni degli elementi che legano intimamente le due discipline. E la carriera di Giulio Prandi, direttore d’orchestra e ricercatore, ma anche cantante e matematico, lo dimostra ampiamente. A lui si devono alcune delle riscoperte più importanti degli ultimi decenni, grazie ad un’ampia e costante attività di ricerca dedicata principalmente ad opere ed autori del Settecento napoletano. È inoltre direttore artistico del Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri di Pavia, insignita del Premio Abbiati 2019 della Critica Musicale Italiana quale "miglior iniziativa musicale".

Prandi salirà sul podio della Sala Mehta alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio Fiorentino stasera alle 20, per il primo appuntamento sinfonico del nuovo anno. Il programma è al contempo raro e suggestivo. In apertura, la Sinfonia milanese n. 5/I in sol minore di Niccolò Zingarelli, fondamentale esponente della Scuola napoletana e maestro di Bellini. Dodici in tutto, scritte per un organico orchestrale di due oboi, due corni, archi e continuo tipico dell’ambiente milanese, le sinfonie di Zingarelli sono state recuperate dal musicologo Ray Longyear nel cosiddetto fondo Noseda di Milano.

A seguire, la grande (e, come il Requiem K 626, incompiuta) Messa in do minore K. 427 per soli, coro e orchestra di Mozart, uno dei più significativi capolavori sacri di ogni tempo. Mozart aveva iniziato a comporla per una sua autonoma decisione, uscendo dal sistema della committenza che regolava la produzione musicale dell’epoca; fu infatti concepita come un’offerta per il superamento delle difficoltà che si frapponevano al suo matrimonio e allo stesso tempo come dono per l’amata Constanze. In una lettera inviata al padre da Vienna nel gennaio 1783, il ventisettenne Wolfgang rivela di aver fatto "una promessa nel cuore" e che "la migliore prova di questa promessa è la partitura d’una Messa che ancora aspetta d’essere completata".

Evidentemente pensava di farla eseguire a Salisburgo, ma il giorno previsto per l’esecuzione, alla fine dell’ottobre 1783, era ancora incompiuta e probabilmente venne integrata con pezzi di altre sue messe. In veste di solisti, il soprano Nikoletta Hertsak, il mezzosoprano Giuseppina Bridelli; il tenore Krystian Adam e il basso Alessandro Ravasio. Il concerto sarà trasmesso in differita su Rai Radio3.

Chiara Caselli