LISA CIARDI
Cronaca

Sistema moda e pelletteria. La Regione vara il piano anti crisi. Un tavolo per sopravvivere

Il governatore Eugenio Giani programma un summit con parlamentari ed europarlamentari con il supporto di Irpet e Bankitalia. E chiama a raccolta in grandi brand del fashion.

Lo sciopero del settore della moda la settimana scorsa a Firenze

Lo sciopero del settore della moda la settimana scorsa a Firenze

Un confronto con i parlamentari ed europarlamentari toscani, Irpet e Bankitalia, già la prossima settimana. Poi un tavolo coi grandi brand nazionali e stranieri. La Regione prova ad arginare la frana che, ormai da mesi, investe il settore della moda e quello della pelletteria in particolare, da decenni fra i traini produttivi della Toscana. Le prossime azioni sono state indicate ieri, nel tavolo di confronto che ha coinvolto il presidente della Toscana Eugenio Giani, gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini, il direttore Paolo Tedeschi, il consigliere sulle crisi Valerio Fabiani, le associazioni d’impresa, i sindacati e vari sindaci.

"Un incontro molto costruttivo, dal quale si alza una voce comune di tutta la Toscana per la difesa e il rilancio del sistema moda – ha detto Giani - . Ci siamo aggiornati a lunedì per allargare il confronto. Da un lato occorre richiamare il governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando ammortizzatori sociali adeguati, una moratoria del credito e degli oneri fiscali. Dall’altro proseguiremo la riflessione già avviata sulle azioni della Regione che dovrà anche toccare l’interlocuzione con i grandi gruppi. A metà dicembre convocheremo un forum in cui approfondire il dibattito". "Nei giorni scorsi sono tornata a scrivere alla ministra Calderone – ha detto Nardini - ribadendo la necessità di prolungare l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale per le aziende della moda fino a 15 dipendenti. Purtroppo crediamo che la crisi non si esaurirà con la fine del 2024 e gli ammortizzatori sociali sono essenziali. Occorre anche che, prima possibile, siano chiariti i codici Ateco, includendo pelletteria, accessoristica e metalmeccanica".

"La soluzione non può fermarsi agli ammortizzatori sociali, seppure indispensabili - ha commentato Paolo Mantovani, presidente di Federmoda Confcommercio Toscana - è necessario un ripensamento profondo del sistema moda. Ottima l’idea di un Osservatorio, ma deve essere esteso al mondo del retail". "È stato un incontro utile - ha detto Fabio Berni, della segreteria Cgil Toscana - che ha consentito di evidenziare il difficile periodo del sistema manifatturiero e della moda. Il Governo deve intervenire con celerità rispetto a misure a oggi assenti o insufficienti: o all’esecutivo non hanno il polso della situazione o vogliono risparmiare sulla pelle dei lavoratori".

"Molto positivo aver riunito tutti gli attori – il commento del segretario generale Fim Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini -. Apprezziamo anche che la Regione si sia presa l’impegno di coordinare le proposte dei diversi soggetti presenti in rappresentanza di realtà territoriali e produzioni molto diverse, dalle concerie alle minuterie metalliche, alla produzione". "Ho trovato il tavolo estremamente utile – ha detto il segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappiè – e proposto di renderlo anche un osservatorio, invitando i brand e allargando lo sguardo a livello nazionale. Infine ho evidenziato i problemi che le aziende potrebbero avere a breve ad anticipare la cassa integrazione". Critiche intanto dalla Lega per il mancato coinvolgimento. "Ci auguravamo di essere invitati al tavolo – ha detto Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale -. Siamo certi di poter essere di supporto a un settore importante per l’economia toscana. Auspichiamo, quindi, che il presidente Giani non ci tenga ai margini, ma ci renda partecipi di ogni iniziativa tesa a salvaguardare il comparto".