REDAZIONE FIRENZE

Slitta l’assicurazione sulle catastofi: "Alla norma però serve un tagliando"

Federalberghi approva il rinvio ma chiede variazioni: "Alcune proposte sono a dir poco maldestre"

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi

"Il Consiglio dei ministri, accogliendo le istanze di Federalberghi e di altre organizzazioni imprenditoriali, ha approvato un decret -legge che proroga i termini per l’entrata dell’obbligo di stipulare un’assicurazione contro i danni subiti dalle imprese a causa di calamità naturali ed eventi catastrofali". Lo scrive l’associazione, che dice di "apprezzare tale decisione perché offre una prima risposta alle imprese – già sofferenti a causa del caro bollette – assoggettate a un nuovo balzello, e perché offre l’opportunità di fare un tagliando alla norma, che mostra segni di affaticamento prima ancora di avere iniziato il primo giro di pista".

"Pur comprendendo l’intento del legislatore (predisporre una rete di protezione che intervenga in caso di catastrofi e calamità, prendendo atto del fatto che lo Stato non riesce a farsi carico di tutto) – dice ancora l’associazione presieduta da Bernabò Bocca – , è doveroso sottolineare che alcune delle soluzioni che vengono proposte sono a dir poco maldestre. E’ obbligatorio assicurarsi contro le esondazioni, ma sembra che l’acqua alta a Venezia non sia un evento protetto perché l’acqua della laguna proviene dal mare. Si paga un premio per i danni causati dai sismi, ma poi il bradisismo dei Campi Flegrei non è protetto, perché il sommovimento del terreno non è repentino. Abbiamo 8.300 km di costa, ma anche il maremoto (che spesso non è altro che un terremoto con epicentro in mare) non è protetto. Si paga per le alluvioni, ma se sono causate dalle precipitazioni intense (le ’bombe d’acqua’), l’assicurazione non paga".

E continua: "Per non parlare del fatto che s’interviene a gamba tesa su contratti già stipulati tra privati, chiedendo agli inquilini di pagare al posto dei locatori l’assicurazione sugli immobili, lasciando intendere che l’eventuale risarcimento andrebbe al proprietario. Parafrasando Mark Twain, potremmo dire che chi propone questo tipo di polizze è un signore che vi presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere. Con l’aggravante che, essendo obbligatorio acquistare l’ombrello, è molto difficile negoziare il prezzo".

Pertanto, Federalberghi chiede che il Governo e le Camere migliorino la norma, correggendo gli aspetti contro il buonsenso. E propone che lo Stato rinunci all’imposta del 22% che grava su questo tipo di polizze.