
Le parole del presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Luca Scollo
Firenze, 10 aprile 2025 - “Bene la lettera al ministro Nordio, serve intervenire urgentemente su Sollicciano. Accogliamo con favore la decisione della sindaca Sara Funaro e dell'assessore al welfare Nicola Paulesu di scrivere una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio, con l'invito a un sopralluogo urgente presso la casa circondariale di Sollicciano. Serve ora uno scatto di responsabilità da parte del Ministero della Giustizia e l’apertura di un tavolo di lavoro che coinvolga anche la società civile, il mondo professionale e le comunità locali”. E' quanto afferma il presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Luca Scollo. La decisione di invitare ufficialmente il ministro Nordio, aggiunge Scollo, “è un gesto necessario e coerente con la gravità della situazione, che richiede un confronto diretto e immediato con le istituzioni locali. Sollicciano necessita di un intervento di rigenerazione radicale, andrebbe demolito e ricostruito. Ma nell’attesa di una scelta così drastica e strutturale, è imprescindibile avviare immediatamente una fase progettuale seria per affrontare il degrado attuale, che mina la dignità di detenuti, operatori e cittadini tutti”. “In precedenza – spiega il presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze - abbiamo già sottolineato la necessità di uscire dallo stallo attuale e aprire una riflessione pubblica e condivisa sulla rigenerazione dell’intero complesso, anche valutando soluzioni alternative alla demolizione. Questo impegno si è tradotto anche in un intenso lavoro di sensibilizzazione portato avanti dall’Ordine attraverso iniziative e momenti di confronto, tra cui la sottoscrizione del laboratorio Icare, che ha coinvolto professionisti, studenti, cittadini e istituzioni in un percorso di riflessione sui temi dell’architettura penitenziaria. Oggi, di fronte a un nuovo appello delle istituzioni cittadine, ribadiamo la nostra disponibilità a contribuire con competenze progettuali e visione urbana alla costruzione di un carcere che sia davvero rieducativo, sostenibile e rispettoso dei diritti fondamentali”.