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Sollicciano resta senza direttore: "Urgente individuare soluzioni"

L’assessore Paulesu ringrazia la Tuoni per il suo "impegno". La guida del Penitenziario è a turno. Il garante accusa: "Scelta incomprensibile". Ancora battaglia al Tar per il procedimento disciplinare.

Antonella Tuoni, ex direttrice di Sollicciano, sottoposta anche a un procedimento disciplinare

Antonella Tuoni, ex direttrice di Sollicciano, sottoposta anche a un procedimento disciplinare

di Pietro Mecarozzi

Tanti problemi, poche soluzioni. Il 2025 per il carcere di Sollicciano è iniziato nel peggiore dei modi. La struttura è al collasso: i report parlano di un penitenziario insalubre e inumano. E da lunedì, con la scelta di non rinnovare l’incarico alla direttrice Antonella Tuoni, è pure senza una guida amministrativa.

La decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) era attesa. Ma non sperata. Sia dal personale del penitenziario, sia da chi con Tuoni ha avuto a che fare nei tre anni del suo mandato. L’assessore comunale al welfare Nicola Paulesu ieri l’ha ringraziata in una nota "per il suo impegno in un contesto quanto mai complesso come quello del penitenziario fiorentino". Sottolineando poi che "la situazione a Sollicciano è difficile e drammatica, è fondamentale e urgente individuare soluzioni concrete e durature, per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, come di chi lavora al suo interno".

"L’auspicio - ha aggiunto Paulesu - è che sia presto individuata una figura di riferimento per avere un’interlocuzione costante e continua con il vertice del carcere, della quale non si può fare a meno".

Ad oggi, a Sollicciano una volta a settimana l’incarico viene ricoperto da Giuseppe Renna, direttore del carcere di Livorno. Gli altri giorni, invece, a fare le veci ci sono due vicedirettrici, Valentina Angioletti e Valeria Vitrani.

Suol caso è intervenuto anche il consigliere della Città Metropolitana delegato alle Politiche sociali, Nicola Armentano: "Siamo dispiaciuti che non sia stato rinnovato l’incarico, in scadenza a febbraio, alla direttrice Antonella Tuoni, che ha operato nel penitenziario con i mezzi e il personale a disposizione e con la stessa professionalità e attenzione con cui si è contraddistinta nelle esperienze precedenti". Secondo il dem "nonostante le scarse risorse a disposizione, ha svolto un buon lavoro che, a nostro avviso, meritava ben altro riconoscimento".

La presa di servizio nella casa circondariale aretina – che conta circa 45 detenuti – avverrà dal prossimo 4 febbraio. Anche se la ex numero uno di Sollicciano non sembrerebbe intenzionata a mollare la presa.

Cosa succede adesso per il penitenziario fiorentino? Non avendo atteso il rientro di Tuoni, per poi adottare un atto di interpello per il "conferimento dell’incarico dirigenziale in scadenza", il Dap lascia Sollicciano scoperto. Per quanto? Minimo un paio di mesi. Il tempo di formulare un bando e dare mandato a un nuovo direttore. Sempre che si presentino dei candidati. Il carcere, considerando la sua ’cattiva’ fama, non è in testa alle preferenze dei neo dirigenti, tanto meno in quelli di lungo corso. "La decisione di non rinnovare l’incarico, senza lasciarla neppure per il periodo di attesa di una nuova nomina, crea un vuoto che aggrava l’isolamento del carcere rispetto al resto del sistema istituzionale", commenta Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune.

"Il trasferimento di Tuoni è incomprensibile oppure, a pensar male, quando uno non la pensa come il datore di lavoro si viene trasferiti". Lo afferma il garante dei detenuti di Firenze, Eros Cruccolini.

C’è poi la battaglia in tribunale. I giudici del Tar della Toscana decideranno ad aprile in merito alla sanzione disciplinare. La dirigente chiede l’annullamento del decreto con il quale il Dap la sanzionava con la riduzione dello stipendio per le "condizioni degradanti del carcere fiorentino". E non solo: il Dap le prescriveva di sanare le inosservanze alle norme sull’igiene e la sicurezza sul lavoro entro 90 giorni, pena la conseguente apertura di un fascicolo penale. Come è avvenuto.