MANUELA PLASTINA
Cronaca

Sorgane, luci e ombre tra i palazzoni: "Potenziamo i bus e basta degrado"

La nuova urbanizzazione intorno a via Brenta ha riportato nel rione coppie giovani e tanti bambini. Proteste per gli episodi intorno alla foresteria Pertini. E il porta a porta non piace: "Strade più sporche".

È un ritratto in chiaroscuro quello che i cittadini di Sorgane fanno della zona in cui vivono. Un amore con riserva per quella che in molti ancora definiscono "la periferia estrema", divisa tra due Comuni, Firenze e Bagno a Ripoli, anche se la parte fiorentina si sente la "figliastra povera".

"Se fossi sindaco, ne avrei da fare qui a Sorgane – dice Roberto, 77 anni, da sempre residente nelal zona –. Ho visto quest’area cambiare. Dai campi di quando ero giovane, ai grandi palazzoni venuti su come funghi dagli anni ‘60. Da allora sono sempre uguali, grigi e tristi".

A cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primissimi anni 2000 c’è stata tuttavia la nuova urbanizzazione, che si è sviluppata in particolare tra via Brenta e gli interni di viale Benedetto Croce, col grande giardino pubblico su cui affacciano le palazzine bianche.

"Da allora le cose sono migliorate, con famiglie giovani e colori nuovi – continua nella sua riflessione Roberto –. Ma restiamo comunque per qualcuno ancora periferia estrema, spesso maltrattata e dimenticata dai signori di Palazzo Vecchio".

"Ci sentiamo la discarica dei problemi fiorentini. – si lamenta Salvatore riprendendo il ragionamento di Roberto – La foresteria Pertini accoglie tutti senza controlli . E noi ci siamo scocciati. Fossi sindaco, metterei pattuglie fisse per togliere alcune persone che hanno preso questa zona come terra di nessuno".

È trascorso ormai quasi un anno dall’arrivo degli ex occupanti dell’Hotel Astor dopo la sparizione della piccola Kata, ma ancora qualcuno da queste parti non lo ha digerito specie alla luce di alcuni episodi accaduti nei mesi scorsi. "Sempre qui mandano tutti. I problemi dovrebbero essere condivisi da tutta la città" conclude Salvatore.

Non è d’accordo invece Silvia, 70 enne da sempre orgogliosamente cittadina della zona.

"Sorgane è simbolo di accoglienza e di pace, dall’alluvione in poi. E mai dovrà cambiare faccia. Io mi sento sicura qui e sono fiera di esserci cresciuta e viverci". Negli ultimi 20 anni, ha visto peggiorare il servizio di trasporto pubblico. "Fino a non tanto tempo fa, potevamo non utilizzare l’auto per spostarci, usando il 23 e il 33: passavano ogni 5 minuti. Da sindaco, tornerei a potenziare i bus. Il tram per Bagno a Ripoli? Lo aspettiamo a gloria. Passerà a poche centinaia di metri, portando benefici a tutti".

Secondo Damiano "Sorgane si è sporcata da quando c’è il servizio di porta a porta: ma non erano meglio i cassonetti dove portavamo i sacchi noi? Vorrei che il nuovo sindaco li rimettesse: migliorerebbe la vita e il decoro di tutti".

Da qualche mese i cittadini sono stati coinvolti nel progetto di rigenerazione urbana "Rigenera Sorgane", grazie a finanziamenti del Fondo sociale europeo che ha dedicato al quartiere 6 milioni di euro. Si punta sostanzialmente su spazi pubblici da riqualificare e migliorare e su una nuova mobilità sostenibile da integrare sia con Firenze che con Bagno a Ripoli.

E’ partita in queste settimane anche la realizzazione del grande parco urbano che con un investimento da 3 milioni, unirà i giardini I Ponti a Bagno a Ripoli con Sorgane con un unico grande corridoio verde. Progetti che, nelle promesse delle due amministrazioni comunali, cambieranno il volto di tutto il quartiere.

"Speriamo – sostiene Damiano -. A me per ora pare che si faccia tanto per le vie che si trovano sotto il Comune di Bagno a Ripoli, poche per quelle sotto Firenze. Ma spero di sbagliarmi".