ANDREA SPINELLI
Cronaca

Souvenir tra emozioni e colori: "Io la numero uno? No, sono Emma"

Al Viper Theatre stasera e domani tutta l’energia di Miss Brown. L’artista pronta per Sanremo con "Apnea" .

Souvenir tra emozioni e colori: "Io la numero uno? No, sono Emma"

"Avere carattere non significa essere necessariamente i numeri uno, ecco perché non mi sento la migliore, mi sento Emma". In scena oggi e domani (ore 21) al Viper Theatre di Firenze con le ultime repliche del suo "Souvenir In Da Club", prima della nuova avventura sanremese dove gareggerà con il brano "Apnea", Miss Brown si dice fiera di sé e della sua musica. "Lo trovo un claim bellissimo per scuotere la gente e stimolarla a cercare la propria personalità".

Per lei non è la prima volta nei club.

"Anche se subito dopo la popolarità di ‘Amici’ avevo fatto qualcosa, finora nei club c’ero andata per lo più a vedere i concerti degli altri. Con l’uscita di ‘Souvenir’ è venuto, invece, il mio momento. Nei palazzetti avevo un corpo di ballo, una volta mi sono portata pure un tappeto elastico, un’altra ho pensato ad una scenografia su due piani collegati da una pertica, un’altra ancora un palco era a tre piani con ballerini che si gettavano da uno all’altro appesi a delle corde. In questo momento avevo bisogno di fare una cosa essenziale e di farla subito dopo l’uscita del nuovo disco".

Perché?

"Perché la mia ultima esperienza di tournée era stata durante la pandemia, con la gente seduta e mascherata. Quindi avevo una gran voglia di tornare a incontrarla in condizioni normali. La soluzione del club era la sola ad offrirmi l’opportunità di tornare sulla strada in tempi rapidi e di ‘riallenarmi’ ad avere un rapporto fisico col pubblico".

A proposito, "Souvenir" che accoglienza sta ricevendo?

"Lo cantano tutti e questo, data dopo data, mi sta convincendo di aver fatto un buon lavoro. Probabilmente in ‘Souvenir’ si sono riallineati dei pianeti, io sono stata più in bolla che in altri dischi e tutto ha ripreso a funzionare. I vecchi fan hanno magari ritrovato la Emma degli esordi e quelli che mi seguono dai tempi di ‘Amici’ una che non conoscevano".

Fra l’altro le consente pure di ’rivendicare’ pezzi come "Fortuna" o "Alibi" che sui palchi non cantava da un po’.

"Sono pezzi nati già col sapore da club, ma quest’ultima dimensione mi offre l’opportunità di recuperare pure vecchie hit come ‘Occhi profondi’ o ‘In ogni angolo di me’ che sono state pietre miliari della mia carriera e, con la loro anima scura, elettronica, ben si prestano ad una ‘rispolverata’ nei club".

"Sentimentale" richiama "Sweet dreams" degli Eurythmics.

"Assolutamente sì. L’ho scritta pensando al live e alla mia prima passione, la musica elettronica. Così come in ‘Carne viva’ o la stessa ‘Amore cane’ ci siamo rifatti molto ai suoni di gente come Post Malone o Drake. Ma, in cerca di idee, abbiamo ascoltato molto pure i dischi Miley Cyrus o della giovanissima Olivia Rodrigo".

Senza pensarci, qual è stato fin qui il momento più esaltante della sua carriera?

"Aprire il concerto di Vasco ad Imola".

E quello che avrebbe evitato volentieri?

"Girare l’ultima stagione di ‘A casa tutti bene’ con il corpo sul set, ma la testa ai miei problemi familiari. Debbo dire che in questo Gabriele (Muccino, ndr) m’è venuto incontro tantissimo, anticipando sul calendario le riprese di tutte le mie scene per consentirmi di fare in 15 giorni il lavoro di 3 mesi e tornare a casa di corsa da mio padre malato".

Nel mondo musicale di oggi Emma gioca un altro campionato?

"Sotto questo aspetto non sono una competitiva. Quattordici anni fa, quando vendevo dischi a palate e andavo prima in classifica non avevo le radio, non avevo buone critiche, né la stampa dalla mia parte. Ero vista come un prodotto. Poi ho fatto delle scelte e sono arrivate le radio, la critica ha iniziato a guardarmi con altri occhi e qualcuno mi ha pure dato quel ca...o di attestato di cantautrice. Nella vita per riuscire ad allineare gli astri devi fare un lavoro di fino da portare avanti con gli anni. In questi 14 anni mi è cambiato il mondo attorno, c’è stato un ricambio generazionale, ma l’onestà di quel che fai paga. L’importante è resistere e lasciare una traccia che duri molto più di una classifica settimanale".