Firenze, 14 novembre 2023 - Ancora un colpo al Gran Caffè San Marco, il secondo a distanza di un mese, il sedicesimo nel corso degli anni. Nella notte tra lunedì e martedì, intorno alle una, un uomo dopo aver tentato di forzare il bandone, con un tombino ha infranto la vetrata. Dentro però c'era un addetto alle pulizie che ha riconosciuto subito il rumore dei vetri a terra e ha cominciato a urlare mettendo in fuga il ladro. "Non hanno portato via nulla ma mi lasciano un danno da 4mila e la stessa assicurazione, alla luce di tutti gli episodi, sarà costretta a rivedere i contratti. Dobbiamo organizzarci in modo eclatante per far sentire a tutti la nostra voce, fino a oggi nessuna istituzione ci ha dato una risposta – sottolinea il titolare Gualserio Zamperini -, è una situazione diventata insostenibile".
Zamperini è anche console onorario generale della Tunisia in Toscana e più volte durante l’anno si dirige verso la capitale della nazione del Nord Africa: "Il contesto del centro è cambiato tanto negli ultimi trent’anni - ha detto più volte - soprattutto con il post covid è peggiorata tantissimo la situazione. E oggi posso dire che mi sento più sicuro a Tunisi che a Firenze. Lì chi sgarra, paga". Il titolare descrive con minuzia di particolari quello che si profila davanti agli occhi: le risse a bottigliate, lo spaccio a tutte le ore e "i brutti ceffi che girano indisturbati". "Il problema non è delle forze dell’ordine - conclude - che fanno il proprio dovere ma è il sistema giustizia che non funziona. È assurdo che una volta dentro, queste persone siano il giorno dopo di nuovo fuori".
Subito dopo i malviventi si sono spostati in viale Lavagnini. Con tombino ha spaccato la vetrina di una pasticceria ma non essendo riuscito a entrare nel locale è scappato. Dopo l'allarme di un passante, il 36 enne marocchino è stato rintracciato dalla polizia e denunciato per tentato furto aggravato. È accaduto sempre nella notte tra lunedì e mercoledì, intorno alle 2, alla pasticceria Robiglio in viale Lavagnini. A chiamare il 112 Nue, fornendo alla centrale una descrizione del malvivente è stato un passante che aveva assistito al danneggiamento della vetrina.
Il 36enne non riuscendo ad introdursi si è allontanato in bicicletta in direzione piazza della Libertà, dove è stato fermato dagli agenti di una volante. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato denunciato perché non è stato colto nella fragranza di reato. Il marocchino era stato arrestato già due volte per tentato furto aggravato: la notte tra il 6 e 7 novembre in via Alamanni, dopo aver spaccato la vetrina di una pasticceria e poi la mattina dell'8 novembre, sorpreso in un bar in via dell'Albero. Nel primo caso, il giudice dopo aver convalidato l'arresto aveva disposto la misura dell'obbligo di firma a Prato. La seconda volta aveva disposto l'obbligo di firma a Livorno.