STEFANO BROGIONI
Cronaca

Le notti in frantumi di Firenze. Rompono i vetri delle auto. Ottantuno colpi in un mese

La pagina Facebook “Spaccate piazza Vittorio Veneto” tiene il conto giornaliero degli scempi. Spesso rubano pochi spiccioli. Ma anche ciabatte che rivendono al mercato delle Cascine

Spaccata in un negozio al Campo di Marte a metà settembre (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Spaccata in un negozio al Campo di Marte a metà settembre (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 24 ottobre 2024 – Ogni giorno, la pagina Facebook “Spaccate piazza Vittorio Veneto”, documenta il cimitero di vetri dei finestrini mandati in frantumi dai ladruncoli di turno. Ottantuno colpi in un mese e mezzo, senza la pretesa di averli fotografati proprio tutti, in media due al giorno. Il gestore della pagina, un residente, ne ha perfino beccato uno in flagrante con il cellulare in modalità videocamera, mentre incurante delle sue grida per allontanarlo, sgattaiola dal deflettore e s’incammina, senza neanche affrettare troppo il passo, con in mano uno zaino lasciato incautamente a bordo dall’automobilista di turno.

Il giorno dopo, la polizia lo ha identificato e arrestato, mentre i suoi “ehi, ehi!” urlati al ladro diventavano virali. Ma è una goccia, in un mare di degrado e disperazione. E’ arrivato perfino il ministro dell’Interno Piantedosi ad occuparsi del caso Cascine. E le spaccate dei finestrini delle auto in sosta sono a tutti gli effetti parte di questa emergenza. Anche se il bottino spesso è di pochi spiccioli, un caricabatteria dello smartphone o il borsone del tennis, tutto fa: basta pensare che perfino le ciabatte finiscono in vendita sui tappetini abusivi che fioriscono il martedì, il giorno del mercato più grande in città. Quello, appunto, delle Cascine.

Nella rete delle spaccate ci cascano i turisti, ignari del pericolo, ma sta diventando una sovrattassa anche per i residenti di questa zona una volta nobilissima della città – qui c’è il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – per via del polmone verde davanti, e della Grande bellezza dietro.

Lasciare l’auto ogni sera in strada sta diventando un incubo. C’è chi ha riparato il vetro cinque, sei volte. E anche di più. Gherardo Cencioni, residente di Porta al Prato, stremato, usando l’arte tutta fiorentina dell’ironizzare anche sulle disgrazie, ha affisso un cartello al finestrino: “Mi avete già derubato dieci volte, quindi l’auto non contiene niente”. Non è l’unico cartello che gira: qualcuno è arrivato quasi alla supplica. “Per favore non rompere il vetro. Non c’è niente di valore in macchina”.

Le spaccate dei finestrini hanno perfino una loro geografia. I parcheggi scambiatori lungo il percorso della tramvia stanno diventando un grosso problema, perché sono incustoditi e spesso deserti soprattutto nelle ore notturne: insomma, le condizioni ideali per depredare in santa pace. Rompono con i tombini, con i sassi, con i martelletti d’emergenza sgraffigniati dai mezzi pubblici.

Non ci sono le consorterie criminali, dietro ai ladri-vandali. Ciò che anima questi balordi di piccolo cabotaggio è spesso la dipendenza e la necessità di racimolare soldi per un’altra dose. E’ quella “delinquenza tossica” che avrebbe ridotto in fin di vita anche il 90enne Ezio, rapinato e malmenato nell’androne di casa sua da una donna che viveva da mesi sotto la tettoia di un cinema abbandonato in una traversa di via Palazzuolo, altra strada da bollino nero, dietro la Stazione di Santa Matia Novella.

Recentemente, le massime autorità cittadine hanno preso di petto la questione Cascine con il suo fardello di spaccate che riguarda anche le vetrine dei negozi: il prefetto, Francesca Ferrandino, ha firmato un’ordinanza che mette in condizione le forze dell’ordine di allontanare chi ha precedenti da queste zone. La sindaca Sara Funaro e l’assessore alla sicurezza Andrea Giorgio hanno rafforzato i controlli trafsormando la municipale in “polCascine“ e il questore Maurizio Auriemma ha anticipato l’arrivo della polmetro dedicando pattuglie alla tramvia che, nella linea verso Scandicci attraversa il parco. Purtroppo, però, il fenomeno si allarga a macchia d’olio. E neanche all’Isolotto, a Campo di Marte, a Novoli o a Rifredi, gli automobilisti vanno a letto sereni.