ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Il volto buio delle Cascine. Pusher alla fermata, così scovano baby clienti

Vengono avvicinati dagli spacciatori che propongono loro ogni tipo di droga Intanto va vanti la lotta del Comune con telecamere e pattugliamenti

Assembramenti alle Cascine (New Press Photo)

Assembramenti alle Cascine (New Press Photo)

Firenze, 3 agosto 2023 - Piazza Vittorio Veneto, ore 10 del mattino. Sulle sedute in pietra serena che si susseguono lungo il viale che costeggia la fermata Cascine, i pusher sono già tutti schierati e pronti ad affrontare un’altra giornata di ‘lavoro’. Se fosse un mercato, questo sarebbe un posto da pagare a peso d’oro: il cuore del parco attraversato ogni giorno da centinaia di amanti del jogging e da chi scende e sale alla fermata del tram. Se non vuoi cercare la droga, è qui che la droga trova te. E infatti dal tram appena arrivato da Scandicci scendono tre ragazzini, avranno sì e no una quindicina di anni: zaino sulle spalle, t-shirt, pantaloncini e infradito, attraversano il Giardino della Catena prima di dirigersi verso la piscina delle Pavoniere quando vengono placcati da un ragazzone di colore che, in un italiano quasi perfetto, chiede subito loro: "Di che avete bisogno? Coca, hashish, marijuana?". Il gruppetto si guarda negli occhi (come se l’uno cercasse l’approvazione dell’altro) per poi frugarsi nelle tasche. Riesce a mettere insieme 20 euro.

Lo spacciatore quindi si avvicina a una siepe e da lì estrae una pallina di carta argentata: dopo essersi guardato attorno, la consegna nelle mani del terzetto. "Oggi ci toccherà far digiuno, quelli erano i soldi del pranzo", scherza uno dei ragazzini. Poi via nel verde delle Cascine: presidiarlo è un rompicapo. Impossibile da recintare, anche avendo a disposizione una trincea umana. Il Comune sta tentando di blindare il polmone verde con telecamere, il piano interforze della Prefettura sta dando i primi frutti con sequestri e presenza costante delle divise. Ma fermare il fiume solo con le mani è difficilissimo.

E infatti, passano pochi minuti e la scena si ripete: ma questa volta ad avvicinarsi ai pusher – seduti sotto un albero del giardino – è un adulto che, senza andare troppo per il sottile, chiede della cocaina: "Per 70 euro me ne dai due dosi? Se è buona ne vengo a prendere altre" dice. "Visto che sei nuovo, ok. Ma questa è roba buona, costa 40 euro al pezzo". Questione di attimi, impercettibili. Tutto questo scambio avviene alla luce del sole, davanti a mamme, babbi o nonni che passeggiano con i bambini. È il volto oscuro del parco, non solo regno dei grandi concerti o boccata d’ossigeno la domenica. Chi bazzica qui ha imparato a farci i conti. E ad abbassare lo sguardo al momento giusto. "Meglio farsi i fatti propri, l’ultima volta che ho provato a intervenire, son stato rincorso, mi son dovuto rinchiudere nel bus" afferma uno degli autisti che, in attesa di tornare in servizio, è fermo in piazza Vittorio Veneto. "Qui dalla mattina alle 9 è così – gli fa eco un collega – li vedi arrivare a gruppi e a posizionarsi sempre nei soliti posti. Poi alle 13 si pranza: ci son due donne che arrivano con pentoloni, piatti e posate. Qui rischia di cambiare tutto per non cambiare nulla".