di Stefano Brogioni
SAN CASCIANO VAL DI PESA
Prima ha sparato alla zia, uccidendola. Poi ha minacciato più volte di rivolgere l’arma contro se stesso, fino a desistere e consegnarsi ai carabinieri: a distanza di quasi quattro ore dal dal delitto di cui sarebbe reso responsabile, Mattia Scutti, 22 anni, è stato arrestato.
E ora a Chiesanuova, la frazione di San Casciano famosa per la schiacciata, niente sarà più come prima. Una tragedia familiare ha segnato un’intera comunità. E non solo. Perché Laura Frosecchi, 55 anni, titolare con il marito Stefano Bettoni del forno “Graziella“, proprio grazie alla sua attività sulla via Volterrana era un volto caro non soltanto ai suoi compaesani, ma anche ai tanti, soprattutto la domenica, raggiungono Chiesanuova per la famosa schiacciata.
Ma cosa e chi ha armato la mano di Scutti, ex studente dell’alberghiero oggi senza un lavoro stabile? Forse la costante necessità di soldi. In un paese che ha seguito, con le lacrime agli occhi, quella sorta di caccia all’uomo ad alta tensione attorno alla bottega di alimentari, ora si dice che quel ragazzo era "un po’ strano".
Sicuramente un timido, ma, almeno negli ultimi tempi, forse anche offuscato dall’uso di droga. Non avendo però un’occupazione, spesso cercava soldi. E la zia, con la sua attività davanti a casa, era sovente oggetto delle sue richieste.
E così sarebbe successo anche ieri mattina. Intorno alle 11, il giovane si sarebbe presentato alla bottega in cui, in quel momento, non c’erano né suo zio, né i due cugini. Ma soltanto Laura.
Uno sparo, o forse più di uno: sarà l’autopsia a stabilire quanti colpi hanno ucciso la Frosecchi. Ma le indagini dei carabinieri della compagnia di Scandicci e del comando provinciale di Borgo Ognissanti, dovranno anche stabilire quando e come Scutti si sarebbe procurato l’arma usata per uccidere la zia. Si mormora che il 22enne parlasse di una pistola ormai da giorni. Ma nella campagna dove la caccia o il tiro agli uccelli è quasi uno stile di vita, nessuno ci ha dato troppo peso.
Di sicuro, nessuno ha pensato che dentro a una delle famiglie più conosciute e rispettate del paese, stesse covando questa tragedia.
Ed è rimasta incredula anche la prima cliente dell’alimentari, che entrando nel negozio ha trovato la donna a terra, coperta di sangue. Un po’ di disordine attorno a lei aveva fatto pensare a un incidente, a una caduta da uno sgabello.
Ma il piccolo borgo di Chiesanuova ha capito anche quello che non avrebbe mai voluto capire. E cioè che Laura non era caduta, ma che le era stato sparato. A togliere ogni dubbio, è stata una telefonata, giunta al centralino dei carabinieri poco dopo le 11. "Ho ucciso mia zia", ha confessato l’interlocutore, immediatamente identificato nel nipote della vittima. Come nella scena di un film, Chiesanuova è stata blindata. Perché Scutti dapprima si è rimpiattato nel giardino di casa, vicino al forno della zia. In contatto con un carabiniere che ha svolto la funzione di negoziatore, ha minacciato più volte di farla finita. Poi, quando in paese erano arrivati anche i militari delle aliquote di primo intervento, e i familiari si disperavano, ha capito che doveva arrendersi: ha mollato l’arma e si è fatto prendere.
Mentre i carabinieri lo portavano via in macchina, quel paese che lo aveva cresciuto e che ora si sente tradito, non ha potuto fare a meno di battezzarlo delinquente e urlargli: "Faccia di m.".