
I carabinieri in via dell’Antella, la sera del 28 giugno del 2023
FIRENZEQuella sera del 28 giugno del 2023 all’Antella, si erano dati appuntamento due gruppi, composti quasi interamente da minorenni, per la vendita di un paio di panetti di hashish. Solo che l’acquirente non aveva intenzione di pagare quella partita di droga. Si recò all’appuntamento senza i soldi richiesti, ma con una pistola scacciacani. Che infatti tirò fuori al momento dello scambio. Esplose alcuni colpi, ma dopo il panico iniziale, il gruppo “rivale“ si rese conto che l’arma non sparava proiettili veri e quindi scattò un vero e proprio pestaggio punitivo.
Adesso, quell’episodio, che creò molto allarme sociale non solo a Bagno a Ripoli vista la giovane età dei protagonisti, approda davanti al giudice minorile. La pm Giuseppina Mione ha infatti chiuso le indagini nei confronti di quattro under 18 (altri 4 maggiorenni sono stati giudicati separatamente), che sarebbero stati lì. Una telecamera orientata sul punto dei fatti e diverse testimonianze, hanno consentito ai carabinieri di ricostruire l’accaduto sin dall’antefatto. E cioè che un 17enne di Pontassieve aveva contattato un coetaneo su Instagram per cercare di acquistare due etti di hashish. Questi si era attivato con altri amici per reperire la droga (non poteva essere presente perché doveva festeggiare il compleanno della sorella), da cui avrebbe guadagnato una percentuale. Fu, secondo le indagini, un suo amico a contattare un pusher (maggiorenne) che assieme ad altri soggetti si presentò all’appuntamento all’Antella. L’acquirente venne invece accompagnato in motorino da un amico, il quale gli aveva “prestato“ una scacciacani, presa al compagno di sua madre. La droga costava 800 euro, lui ne mostrò poco più di 500. Nacque una discussione, l’acquirente, seguendo il suo piano, tirò fuori la pistola convinto di riuscire a sgraffignare i panetti e fuggire. Non andò così: finì all’ospedale con un trauma cranico, varie escoriazioni, e un’infrazione al setto nasale. I legali (gli avvocati Rizzo, Campolmi, Casu e Del Fio) tenteranno di dimostrare il pentimento dei loro assistiti, che all’indomani si presentarono dai carabinieri a “confessare“ qualcosa di più di una marachella.
ste.bro.