REDAZIONE FIRENZE

Spazio al centrismo. Del Re vede Del Ghingaro. E sabato arriva Renzi

Caffè a Firenze tra i due controcorrente rispetto al Pd. Attesa per la Leopolda 2.0. "Bollicine per Open".

I due parlano di un "mero scambio di vedute" davanti a una tazza di caffè in piazza della Repubblica a Firenze. Ma il tête-à-tête di ieri tra il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e la "leader di un’ampia rete civica" Cecilia Del Re svela molto di più. Il tentativo del sindaco di Viareggio di sondare il terreno alla ricerca di sponde e preferenze diffuse per l’imminente candidatura al governo della Regione da terzo incomodo tra i due sempre più probabili sfidanti: Giani per il centrosinistra e Tomasi per il centrodestra. Son giorni di avanscoperte per Del Ghingaro, sempre più convinto di scendere in campo per una candidatura di rottura e rappresentativa di un civismo riformista e moderato, trasversale. La missione? Rompere gli schemi di Pd e soci impegnati a concedere al governatore Giani la (sua) ‘Lista del presidente’. E al contempo quelli del destra-centro alle prese con le civiche richieste dal sindaco di Pistoia Tomasi per la discesa in campo. Due storie simili, quelle di Giorgio e Cecilia. Entrambi in rotta col Pd. Il primo da tempo immemore, la seconda dopo la defenestrazione coatta dalla seconda giunta Nardella, rimarcata con la corsa in solitaria per Palazzo Vecchio (per le mancate primarie dem) a sinistra con la sua Firenze Democratica alle amministrative di giugno che le valsero il 6,7% dei consensi. Stima, visioni e "passioni comuni verso i temi dello sviluppo economico e della sostenibilità", ma anche un tesoretto di voti che fa gola a Del Ghingaro. Pronto sabato a riunire i civici affini nella sua Viareggio. Senza la Del Re, assente giustificata visto che da Firenze il sindaco viareggino non è ripartito con un endorsement netto e chiaro dell’ex assessora. Chi è già salpato sulla scialuppa di Del Ghingaro è l’aretino Marco Donati, ex deputato, renziano e candidato sindaco sconfitto dall’ora uscente Alessandro Ghinelli. A proposito di Renzi, è tempo di nEXt, sabato nella sua Firenze, al Teatro Cartiere Carrara. "I miei 50 anni sono solo la scusa per riunire un po’ di bella gente - promette l’ex premier - Apriremo una bottiglia anche al proscioglimento di Open. Inutile dire che non c’è festa se non si mangia. Pappa col pomodoro, ragù di cinta senese, gelato tipico fiorentino. E voi direte: chi paga? Svelerò il nome del nostro finanziatore in diretta sabato". Dal dilettevole, urge trattare l’utile, però. Perchè per quanto la piattaforma si preannunci di portata nazionale, l’ex Rottamatore non fa che ripetere da giorni quanto "la fase zen" sia finita. Si attendono colpi di cannone nel campo largo che immagina Giani, ci sono stoccate da rendere a chi da sinistra ha tacciato gli appartenenti a Italia Viva come "specie in via d’estinzione" (chiedere al segretario regionale di Sinistra Italiana Dario Danti). Difficile immaginare che Renzi, da padre padrone del suo partito, possa digerire l’ennesimo giro di giostra senza simbolo o una sua lista. "Dovremo parlare di futuro - avverte -. Lanceremo una visione per il futuro dell’Italia: chi ci governa tira a campare senza un sogno per le prossime generazioni. Noi ci proveremo".