di Ilaria Ulivelli
Un’esperienza unica in Italia. Che dà il via concretamente a una delle riforme di cui la sanità ha più bisogno: il rafforzamento della medicina territoriale. E lo fa con la partenza di un servizio che abbatte i muri dell’ospedale: l’Asl Toscana centro e Careggi lavoreranno insieme (e già questa è una notizia) con i loro specialisti geriatri e internisti (per cominciare, poi arriveranno altre figure professionali) per fornire cure ai pazienti anziani e cronici, al di fuori dal regime di ricovero ospedaliero, direttamente al letto di casa.
Un accordo, un passaggio epocale che consente, ora come ora, di dare forza all’esperienza dei Girot, i Gruppi di intervento rapido ospedale-territorio, che attualmente stanno curando 900 pazienti positivi in oltre 27 Rsa, con risultati ottimi: il tasso di ospedalizzazione degli anziani seguiti dagli specialisti è del 3%. E anche la mortalità è contenuta, trattandosi della porzione di popolazione più esposta alle conseguenze peggiori del virus: 14%. Ma, in futuro, trasformando l’emergenza in opportunità, l’ambizione è di ben più ampio respiro: arrivare a casa dei pazienti (soprattutto per la cura dei cronici) per evitare che si aggravino e abbiano bisogno di ricovero. Il modello è quello dell’"ospedale senza muri", slogan coniato dal British Medical Journal nel 2013, ma ancora straordinariamente attuale, anche in virtù del fatto che la filosofia che sancisce il superamento del concetto di ospedale isolato dal territorio in cui si concentra l’assistenza, sinora era rimasto alle buone intenzioni.
Con l’accordo tra l’Asl e Careggi gli specialisti lavoreranno assieme nei Girot, con sede nel presidio sanitario di Villa Donatello. I Girot hanno una specifica zona geografica di pertinenza nella quale sono attivabili 6 giorni su 7 dall’infermiere territoriale e dal medico di famiglia. La proposta di integrazione è partita dal direttore generale dell’Asl Toscana centro, Paolo Morello ("Per una sperimentazione che porterà vantaggi a tutti, soprattutto ai cittadini", spiega) e ha trovato subito riscontro positivo: il dg di Careggi, Rocco Damone, ha messo a disposizione dell’iniziativa i professionisti migliori.
Il professor Andrea Ungar (responsabile della Geriatria-Utig) sarà il coordinatore del progetto Girot per Careggi, affiancato dal direttore del dipartimento Deas Carlo Nozzoli. "Siamo in grado di portare l’ospedale fisicamente nel territorio con gli specialisti delle strutture ad alta complessità direttamente al letto di casa dei pazienti – è il commento dei professionisti di Careggi – Dando finalmente inizio a una concreta continuità ospedale-territorio".
"L’integrazione fra gli specialisti Asl e di Careggi dà inizio a una collaborazione mai sperimentata in passato – spiega Giancarlo Landini, direttore del dipartimento Specialistiche mediche Asl – Si tratta del primo passo per la creazione di una rete integrata di competenze che si proiettano dagli ospedali sul territorio in modo da elevare il livello di intensità di cure e che ci permetterà di trattare fruori dall’ospedale malati che prima dovevano necessariamente essere ricoverati".