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Ingegneri, informatica e elettronica battono le specializzazioni tradizionali
Firenze, 14 febbraio 2024 - Il numero degli ingegneri iscritti all’albo in Italia è calato del 13% in un anno e l’Università di Firenze è quindicesima per percentuale di abilitati. Sono alcuni dei dati che emergono dal report recentemente stilato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e che evidenziano come si stia trasformando la professione. “È una tendenza – commenta il presidente dell’Ordine di Firenze, Giancarlo Fianchisti – che riflette come nuove specializzazioni stiano prendendo forza rispetto al percorso tradizionale. Oggi, a Firenze, sono sempre di più gli ingegneri che scelgono i rami dell’informatica, dell’elettronica e dell'ingegneria gestionale, ma anche dell’ingegneria meccanica e di quella biomedica. Lo sbocco naturale, per questi profili, diventa il lavoro in azienda o nelle pubbliche amministrazioni”.
Più nel dettaglio il report, che prende in esame l’anno 2023, evidenzia come, considerando la platea potenziale di laureati magistrali che nell’anno precedente avrebbero potuto sostenere l’esame di Stato (31.241 unità), l’abilitazione sia stata conseguita soltanto da un laureato su tre (29,7%). Sempre riguardo alle abilitazioni, nel 2023 l’Ateneo fiorentino si è posizionato al 15esimo posto in Italia, con 236 candidati e 219 abilitati, per un tasso di successo del 92,8%. Quanto, invece, ai candidati per la professione di Ingegnere junior – ovvero quelli in possesso di laurea triennale, che possono iscriversi alla sezione B dell’albo - Firenze risulta 24esima in Italia, con 26 esaminati e 17 abilitati (65,4%).
“Tutti elementi – prosegue Fianchisti - che devono indurci a riflettere su come e quanto la professione si stia trasformando. Con l’esaurirsi della spinta fornita dal Pnrr e dalla stagione dei bonus edilizi, infatti, molti giovani preferiscono non avventurarsi nella libera professione, scegliendo di spendere le proprie competenze in contesti che ritengono più rassicuranti. Il fabbisogno in entrata da parte delle imprese e degli enti pubblici rimane costante e attrae specialmente chi si sta affacciando adesso alla professione. Tutto questo non fa che confermare come il mercato del lavoro, per chi consegue una laurea in ingegneria, resti assolutamente florido”.
“Comprendere questa evoluzione è il primo passo per gestirla. L’obiettivo di fondo, a prescindere da come si sceglie di approcciarsi a questo ruolo, deve essere quello di mantenere sempre inalterati quei requisiti di competenza e di deontologia che vengono richiesti ad ogni ingegnere. Si tratta di un presupposto fondamentale per difendere l’autorevolezza della professione in sé, a prescindere dalle sue molteplici declinazioni”.