Firenze, 25 agosto 203 – Dopo il granchio blu arriva una nuova specie aliena nelle acque toscane. Questa volta si tratta di un mollusco asiatico che vive in acqua dolce e che ha colonizzato l’Arno e qualche suo immissario. E’ la sinotaia quadrata, che, immessa nel fiume dagli immigrati orientali a fini alimentari, dall’Empolese è arrivata fino a Firenze e ora ha colonizzato anche il Bisenzio e l’Ombrone Pistoiese. Un nuovo campionamento è stato fatto il 22 e 23 agosto scorsi dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e dell'Università di Firenze, dal quale risulta appunto la presenza di questi molluschi, che vengono solitamente pescati e consumati da cinesi.
La presenza della sinotaia quadrata – una specie di lumaca d’acqua dolce – è stata documentata per la prima volta in Toscana nel 2017 e già allora era stata ipotizzata l'immissione dolosa a fini di raccolta per un mercato clandestino di generi alimentari, destinato a orientali, senza certificazioni sanitarie ed evidenze fiscali. Dopo le prime analisi dell’Asl, che, si spiega in una nota, hanno evidenziato «importanti contaminazioni batteriche dei molluschi», il Comune di Montelupo ha vietato la balneazione e la raccolta della sinotaia sul territorio. Un fenomeno che quindi ha interessato i ricercatori dello Zooprofilattico di Torino, che, prelevando ulteriori campioni, li hanno analizzati ai fini di maggior approfondimento da un punto di vista chimico e biologico. Dalle analisi la «contaminazione dei molluschi con microplastiche, forse provenienti dal settore tessile» è stata confermata, anche in modo più evidente rispetto a quanto rilevato dall’Asl.
Ora, col coordinamento della dottoressa Annamaria Nocita dell'Università di Firenze, è stato fatto un nuovo campionamento sull’Arno, in più punti: a Fibbiana, a Samminiatello e a Firenze, sul fiume Bisenzio a Prato, sull'Ombrone Pistoiese a Poggio a Caiano. Il campionamento chiarisce che il mollusco sta migrando a monte, ed è già presente anche a Firenze in città. Le analisi, spiega la nota, «ci offriranno un quadro scientifico di osservazione dell'espansione della specie nei fiumi della Toscana centrale e del possibile pericolo derivante dal consumo umano di questi gasteropodi». Nel 2019 il sindaco di Montelupo, Paolo Masetti, si accorse infatti di strani movimenti in Arno e la polizia municipale scoprì che si trattava di orientali immersi nel fiume per raccogliere grandi quantità di piccole chiocciole, poi in bicicletta si trasferivano a Signa e Lastra a Signa con sacchi pieni di molluschi, dove venivano rivenduti.