Si può anche spezzare una lapide, ma l’atto vandalico non cancella la coscienza civile di Firenze. Un brutto gesto, quello successo ieri notte in Lungarno del Tempio, nel giardino dedicato ad Antonino Caponnetto. Una terra di nessuno dove spaccio e altri episodi di criminalità sono praticamente all’ordine del giorno. Dei vandali hanno spaccato in due la lapide dedicata al giudice che ha creato il pool antimafia. Un atto mirato secondo il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri arrivato sul posto subito ieri mattina.
"La situazione qui al giardino – ha detto – negli ultimi mesi è peggiorata in modo netto. Si sono registrati episodi di pestaggio con regolamenti di conti oltre a molestie sessuali. Il giardino Caponnetto non merita questo. È necessario riprendere il controllo del territorio. La Fondazione Antonino Caponnetto non tollererà in alcun modo la situazione e chiede alle istituzioni di intervenire prontamente". Forse proprio per le continue denunce dell’associazione l’altra notte qualcuno potrebbe aver pensato di fargliela pagare con un gesto simbolico: spezzare in due la lapide. Nel giardino sono intervenuti anche agenti della polizia municipale che hanno delimitato il monumento in modo che non ci si possa avvicinare. Si stanno esaminando i filmati delle telecamere per individuare i responsabili. Non sono mancate le reazioni della città. La sindaca Sara Funaro ha annunciato che la lapide sarà ripristinata il prima possibile: "Un gesto vile che scredita la memoria del giudice antimafia Antonino Caponnetto. Tutta la mia solidarietà alla Fondazione a lui dedicata".
Anche il presidente della Regione, Eugenio Giani ha voluto esprimere solidarietà alla Fondazione: "Esprimo ferma e fortissima solidarietà per l’oltraggio alla lapide che ricorda l’impegno antimafia e per la legalità di Antonino Caponnetto. Un gesto vile che offende la memoria di un grande magistrato nel giardino a lui intitolato sul lungarno di Firenze, città da lui amata e in cui ha testimoniato negli ultimi anni di vita il rigore e il coerente impegno seguito per tutta la vita per la giustizia". Per l’assessora alla memoria Benedetta Albanese, infine, "la legalità è un valore il cui insegnamento passa anche dal rispetto per coloro che hanno speso la loro vita lavorando e lottando contro la mafia".
Fabrizio Morviducci