Firenze, 27 dicembre 2024 – Annullata la nomina, deliberata nel luglio 2023 dal Csm, di Filippo Spiezia a capo della procura di Firenze. Lo ha deciso la settima sezione del Consiglio di Stato, con una sentenza depositata oggi, accogliendo il ricorso presentato da Alberto Liguori, attuale procuratore capo a Civitavecchia, ricorso che era stato invece respinto dal Tar del Lazio in primo grado.
In particolare, i giudici di Palazzo Spada hanno ritenuto "fondato" il ricorso, nel punto in cui sostiene che "il Csm avrebbe illegittimamente attribuito rilievo, ai fini della nomina, all'attivita' svolta" da Spiezia in Eurojust - l'organismo europeo in cui il magistrato ha lavorato per anni, anche con funzioni di vicepresidente - a fronte del "triplice pregresso ufficio direttivo" di Liguori.
"Il Collegio - si legge nella sentenza del Consiglio di Stato - è pienamente consapevole della peculiarità e novità della vicenda in esame, poiche' non constano precedenti nei quali lo svolgimento dell'attività presso organismi internazionali come l'Eurojust sia stata valutata come decisiva e prevalente nel giudizio comparativo per il conferimento di incarichi direttivi. Tali specificità possono senz'altro valorizzare il potere di apprezzamento ampiamente discrezionale riservato all'organo di autogoverno. E' però altrettanto indiscutibile che la valutazione spettante al Csm deve svolgersi all'interno dei parametri e dei vincoli stabiliti in generale dallo stesso organo, codificati nel Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria".
Alla luce di ciò, secondo i giudici amministrativi di secondo grado, "è illegittimo l'operato del Csm nella misura in cui l'incarico fuori ruolo presso Eurojust" svolto da Spiezia "viene qualificato equivalente, ovvero equipollente, quale 'funzioni di fatto assimilabili alle funzioni direttive', così definitivamente smentendo la tesi che l'incarico in parola sarebbe stato considerato dalla delibera consiliare esclusivamente nella sua sede propria, e cioè tra gli altri incarichi fuori ruolo previsti dall'articolo 13 del Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria".