Sport, nuovo contratto per i lavoratori: "Al settore occorre più trasparenza"

Franco Marinoni: "Un ambito con un valore inestimabile ma ancora sottovalutato"

Sport, nuovo contratto per i lavoratori: "Al settore occorre più trasparenza"

Sport, nuovo contratto per i lavoratori: "Al settore occorre più trasparenza"

"Il mondo dello sport ha un valore inestimabile, ma è ancora sottovalutato in Italia" sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni (nella foto) introducendo i lavori del convegno sul nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro dello sport che si è svolto al Nilhotel di Firenze. Obiettivo dell’iniziativa, realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’Ordine dei Consulenti del lavoro di Firenze, era aggiornare imprese, associazioni sportive, enti e professionisti sulle novità introdotte nei rapporti di lavoro dal nuovo contratto, siglato a gennaio scorso a Roma nella sede del Coni, alla presenza del presidente Giovanni Malagò. Ad apporre la firma insieme ai sindacati Slc-Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom è stata la Confederazione Italiana dello Sport, l’associazione di categoria aderente al sistema Confcommercio che rappresenta gli interessi di imprenditori sportivi, gestori e operatori di impianti sportivi e attività sportive, del tempo libero, del benessere e delle attività ludico-ricreative, oltre ai lavoratori autonomi sportivi.

In Italia il Ccnl Sport è già applicato ad oltre 40mila addetti del settore sport, fitness e benessere, che ne conta però oltre 420mila stando alle statistiche dell’Inps. Poco meno di 5mila in Toscana i lavoratori sportivi contrattualizzati. Per quanto riguarda l’impatto economico dello sport a livello nazionale, uno studio del 2019 indica un contributo al Pil pari a 24,5 miliardi di euro (1,37%), ma altri studi alzano la stima ad almeno un milione e 300mila euro (4,5% del Pil).

"Lo sport non solo è fondamentale per la salute e il benessere fisico ma è anche un settore che coinvolge e dà lavoro a una vasta rete di professionisti" sostiene Marinoni. "Pensiamo agli istruttori, ai tecnici, agli operatori delle piscine, ai gestori dei campi da calcio e ai personal trainer nelle palestre. Sono queste persone a garantire che i cittadini possano usufruire di servizi sportivi di qualità, contribuendo così a una società più sana e attiva. Era giusto che potessero contare su un contratto che offre dignità e garanzie. Il settore sportivo, da sempre in bilico tra profit e no profit, ha bisogno di maggiore trasparenza. Dobbiamo creare un mercato del lavoro equo e rappresentativo, dove la concorrenza è leale perché offre a tutti i lavoratori le giuste tutele e i giusti diritti, pensando anche ai più giovani che hanno da costruirsi il futuro" le parole di Marinoni.