MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Firenze, lotta allo spreco alimentare: in un anno recuperati 345 quintali di pane grazie alla Caritas

La lotta allo spreco alimentare passa anche dalle mense per i bisognosi: salvati anche 6.126 chili di pasta e 8.800 uova. Al via la campagna 2025: ogni fiorentino può contribuire con una donazione

Cibo recuperato dalla Caritas

Cibo recuperato dalla Caritas

Firenze, 19 febbraio 2025 - Nel 2024 sono stati recuperati 34.500 chili di pane, 8.800 uova, 79.000 chili di frutta e verdura, 1200 litri di latte e 6.126 chili di pasta: cibo ancora di qualità, che sarebbe andato sprecato e che invece è stato “salvato” e utilizzato per preparare i pasti per le persone più fragili. Sono i risultati del progetto La mensa che viaggia, promosso da Fondazione Solidarietà Caritas, che lancia la campagna 2025: all'iniziativa possono contribuire tutti i cittadini con una donazione che permette di coprire i costi del carburante, garantire la manutenzione dei mezzi, migliorare la logistica del recupero e della distribuzione. Ogni mattina tre furgoncini percorrono chilometri per recuperare le eccedenze alimentari alla Mercafir, in negozi e supermercati, mense aziendali o imprese private: il cibo viene portato nelle cucine della Fondazione e serve per preparare 900 pasti al giorno, che vengono distribuiti nelle mense e nelle strutture di accoglienza sul territorio di Firenze e provincia.

“Quotidianamente 15 persone, tra autisti, operatori e volontari, lavorano a questo servizio con l'obiettivo di combattere lo spreco alimentare e garantire un piatto caldo a chi ne ha bisogno” spiega Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze.

“Con questo progetto inneschiamo un circolo virtuoso che unisce la solidarietà alla sostenibilità e al risparmio. Vogliamo anche sensibilizzare la società civile ad un nuovo stile di vita più attento all'ambiente e alla salute, partendo dai piccoli gesti anti spreco nella vita quotidiana, e sollecitare le istituzioni pubbliche affinché promuovano azioni che favoriscano il recupero alimentare, il dialogo tra le aziende e le realtà del terzo settore, e una semplificazione burocrazia”. Al progetto partecipano una cinquantina di aziende, una decina di punti vendita della grande distribuzione e circa 5 mense aziendali e centri cottura, i quali devolvono alla Fondazione cibo invenduto (fresco o pronto) da poter valorizzare. Il servizio di trasporto del cibo - tra tasse automobilistiche, carburante, personale, stoviglie, pulizie e manutenzione dei mezzi - costa oltre 200mila euro l'anno: da qui l'appello della Fondazione a tutti i fiorentini affinché lo sostengano e aiutino a trasformare lo spreco in risorsa e in nutrimento.