REDAZIONE FIRENZE

Squalifica di quattro anni per il quindicenne dello Scandicci che ha aggredito l'arbitro

Confermata la squalifica fino al 2028 per il giovane giocatore dello Scandicci dopo l'aggressione all'arbitro.

Confermata la squalifica fino al 2028 per il giovane giocatore dello Scandicci dopo l'aggressione all'arbitro.

Confermata la squalifica fino al 2028 per il giovane giocatore dello Scandicci dopo l'aggressione all'arbitro.

La lunga squalifica, pur consapevoli che ogni atto di violenza sia da condannare, ha prevalso sull’auspicato percorso sociale riabilitativo. La commissione di appello federale toscana ha confermato la sanzione di quattro anni, fino al 7 novembre 2028, nei confronti di un quindicenne giocatore dello Scandicci, categoria Giovanissimi regionali Elite Under 15, che nel corso di una partita giocata ai primi di novembre aveva messo le mani addosso all’arbitro.

Le motivazioni riportate dal Comunicato ufficiale del Comitato Toscana Figc-Lnd recitavano testualmente: "A seguito di un provvedimento arbitrale il giocatore si avvicinava al direttore di gara offendendolo più volte e inoltre lo spingeva fortemente al petto con le mani chiuse a pugno. Questo comportamento procurava all’arbitro un forte dolore al petto, facendolo indietreggiare di circa un metro e mezzo. Al termine della gara l’arbitro riferiva il riacutizzarsi del dolore al petto con senso di oppressione respiratoria. Si recava al pronto soccorso dove gli veniva diagnosticata una contusione sternale".

La sentenza fu seguita dal reclamo dello Scandicci per valutare con attenzione l’accaduto, anche attraverso dei filmati. Ieri il comunicato ufficiale della Commissione di appello che ha confermato la decisione del Giudice sportivo, argomentando che "la sostanziale concordanza" dei fatti narrati dall’arbitro e riportati nel ricorso, non lasciano spazio interpretativo". In altre parole, finché la norma è questa, chi mette le mani addosso all’arbitro, minorenne o maggiorenne che sia, viene squalificato come minimo a quattro anni.

Quanto dichiarato a suo tempo dal presidente del Comitato Regionale Toscana Figc-Lnd Paolo Mangini (nella foto) resta un auspicio: "Squalifiche molto lunghe che non prevedano misure educative di compensazione hanno l’effetto opposto allontanando i ragazzi dallo sport con il pericolo dell’abbandono e con tutti i rischi ad esso connessi. Sono convinto che questa sia l’unica strada per far riflettere i ragazzi sull’errore commesso. La Lnd, da più di un anno, ha proposto alla Federcalcio che si possano prevedere nuove norme per disciplinare i casi e le attività educative da svolgere in relazione all’applicazione della giustizia riparatoria".